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Sono passati forse più di vent’anni dall’ultima grande esercitazione organizzata dall’Alleanza Atlantica in Europa, o addirittura nel mondo. Forse i vertici dell’organizzazione hanno colto l’impulso di una situazione geopolitica mondiale in costante evoluzione, con la Russia che è tornata a mostrare i “muscoli” intervenendo militarmente in Siria, e soprattutto per la crisi in Ucraina del 2014. Non dobbiamo dimenticare l’appoggio militare della Federazione russa alla parte filorussa che si è opposta con violenza agli accordi economici fatti dal Governo ucraino con l’Unione Europea.
Sta di fatto che la Trident Juncture 2015 si è svolta con un impegno della NATO al di fuori della consuetudine, sono stati impegnati più di 35.000 militari appartenenti a quasi 30 nazioni che fanno parte dell’Alleanza; circa 140 sono stati i velivoli messi a diposizione, mentre le unità navali erano circa 60, nonché un numero imprecisato di mezzi terrestri. Le basi aeree coinvolte sono state una quindicina, tutte collocate nei tre paesi che hanno ospitato l’esercitazione, Portogallo, Spagna e Italia.
Nel nostro paese gli aeroporti militari interessati sono stati sei: Amendola da dove hanno operato i velivoli a Pilotaggio Remoto, Pisa con gli Hercules da Trasporto e Rifornimento in Volo (KC 130J), Decimomannu con gli elicotteri per la Ricerca e il Soccorso, Pratica di Mare con gli aerorifornitori KC 767A, Sigonella per il supporto logistico ad assetti stranieri e infine Trapani-Birgi con tutti gli assetti Aerotattici.
Il Portogallo ha concentrato le attività sulla Base Aerea di Beja, mentre la Spagna ha avuto il più alto numero di strutture impegnate: Albacete, Moron, Getafe, Palma de Majorca, Rota, Torrejon, Zaragoza.
Sull’importanza dell’evento fa riflettere il fatto che quasi 20 nazioni non aderenti alla NATO hanno inviato i propri osservatori, tra cui proprio quelli della Russia! Presenti anche otto nazioni partner con proprio personale di rappresentanza.
A causa della complessità dell’esercitazione la NATO ha posto in essere una catena gerarchica che ha visto come DIREX (Directions Exercise - Direzione Esercitazione) suprema l’alto Comando JFC (Allied Joint Force Command) di Brunssum (Paesi Bassi), il cui compito è stato quello di pianificare e gestire tutte le componenti aeree, terrestri e navali.
Al JFACC (Joint Force Air Component Command) di Poggio Renatico è spettato il compito di emanare tutti gli ATO (Air Tasking Order) per tutte le componenti aeree coinvolte.
A scendere sono state predisposte tre DIREX locali nelle basi aeree maggiormente impegnate, Beja, Saragozza e Trapani. Il comando di quest’ultima è stato retto da un Colonnello francese coadiuvato da un parigrado della Squadra Aerea dell’ Aeronautica Militare con l’incarico di Vice Direttore Esercitazione e come Ufficiale di collegamento e coordinamento con gli enti italiani.
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L’esercitazione è iniziata il 4 ottobre con attività puramente di pianificazione e di posizionamento delle forze, fase che si è protratta sino al giorno 16.
La parte LIVEX (Live Exercise) è iniziata invece il giorno 21 ottobre ed è terminata il 6 novembre.
Lo scopo unico dell’evento è stato quello di “testare” e mettere alla “prova” le componenti di Comando e Controllo nonché Operative di ogni paese che saranno a disposizione dell’NRF (NATO Response Force) per l’anno 2016, in pratica tutte quelle forze militari che devono essere “Pronte al Combattimento” per un intervento dell’Alleanza nei teatri di crisi.
L’area dove si è svolta l’esercitazione ha compreso un ampia zona del Mediterraneo, una parte dell’Oceano Atlantico prospiciente le coste del Portogallo e ovviamente le tre nazioni ospitanti.
La simulazione dello scenario di crisi è stato di tipo “standard”, ampiamente utilizzato nelle ultime edizioni nazionali e internazionali sulla falsa riga della TJ 2015; uno stato sovrano viene “aggredito” militarmente da un altra nazione per ragioni etniche/economiche e su mandato dell’ONU, la NATO interviene.
Il mio interesse per la Trident Juncture si è focalizzato sulla base aerea di Trapani-Birgi, sede del 37° Stormo dell’Aeronautica Militare, presso la struttura si sono rischierati tutti gli assetti aerotattici messi a disposizione da AM, quindi F 2000A Typhoon del 4° e 36° Stormo che hanno affiancato i padroni di casa del 37°, una cellula di AMX del 51° Stormo di Istrana, un aliquota di Tornado IDS del 6° Stormo di Ghedi e di Tornado ECR del 50° Stormo di Piacenza.
Per quanto riguarda gli assetti stranieri a Trapani era presente un KC 130H della Canadian Air Force appartenente al 435th Squadron (CFB Winnipeg), sei F 16C Block 52CF della Forza Aerea polacca (Siły Powietrzne) provenienti da Lask e appartenenti al 10.elt, e ancora quattro F 16C/D Block 50 del 347 Mira basato a Nea Anchialos (Hellenic Air Force), presente anche un CN 295 polacco in supporto al 10.elt; non potevano certo mancare gli E 3A AWACS della NATO AWACS Component che presso Trapani hanno una delle loro FOB (Forward Operating Base).
Da Trapani hanno anche operato gli HH 139A del locale 82° Centro SAR appartenente al 15° Stormo.
Oltre alle componenti aerotattiche a Trapani è stato predisposto un Centro C2 (Comando e Controllo) allestito dall’RMCC (Reparto Mobile di Comando e Controllo) di Bari-Palese, più avanti nell’articolo approfondiremo la sua funzione.
Alle COMAO (COMposite Air Operations) operanti da Trapani giorno per giorno sono state assegnati dei “Task” o “ATO” che ricoprivano tutte le specialità effettuabili con il mezzo aereo, aria – aria, aria – suolo, aria – mare, soppressione delle difese nemiche, rifornimento in volo, controllo dello spazio aereo, unica eccezione non state svolte missioni di ricognizione aerea. Le COMAO generate da Trapani non hanno avuto in nessun modo interscambi con altri assetti aerotattici operanti dalle basi principali di Beja e Saragozza, salvo le operazioni congiunte con gli aerorifornitori e i velivoli da Guerra Elettronica nonché con gli AWACS.
La fase iniziale LIVEX si è svolta con delle “wave” di ambientazione prevalentemente diurne, mentre a partire dalla seconda settimana di operazioni le missioni sono state svolte anche in ambiente notturno.
La zona utilizzata per gli esercizi sono stati prevalentemente svolti nel sud della Sardegna con l’utilizzo del poligono di Capo Teulada e il Poligono ACMI (Air Combat Maneuvering Instrumentation) di Decimomannu.
Grazie ai due poligoni è stato possibile simulare i combattimenti aerei, gli attacchi al suolo e l’attacco navale utilizzando “virtualmente” tutti gli armamenti di precisione senza sganciare un solo ordigno reale.
I velivoli operanti da Trapani hanno potuto operare sia nel ruolo di Red (aggressori) o Blue (difensori); in particolare gli F 2000 Typhoon nel ruolo di superiorità aerea, i Tornado ECR per la soppressione delle difese radar e missilistiche nemiche, gli AMX e i Tornado IDS per l’attacco aria-suolo a bassa quota (solo sul mare) e media quota, di interdizione, di CAS (Close Air Support) e un po’ con il ritorno al passato di ASuW (Anti Surface Warfare) attacco navale; per tutte le tipologie di missione sono stati simulati l’utilizzo di ogni tipo di armamento di precisione in dotazione alla Forza Aerea. Oltre alla classiche attività aeree gli scenari hanno previsto missioni di interazioni con mezzi e forze terrestri e navali, una tipologia per esempio, l’esfiltrazione di personale militare dietro le linee nemiche. La DIREX principale ha predisposto con il passare dei giorni degli scenari a difficoltà e integrazione crescente, grazie anche ai sistemi presenti sui poligoni che permettono la creazione di minacce altamente verosimili a quelle che si potrebbero incontrare in un operazione reale, tipo le batterie missilistiche SAM.
trident juncture 2015 rmcc badgeCome scritto precedentemente a Trapani ha operato l’RMCC, il reparto è stato costituito nel 1982, a seguito dell’esperienza maturata con l’intervento nel disastroso terremoto dell’Irpinia del novembre del 1980, il Comando della 3ª Regione Aerea dell’Aeronautica Militare aveva costituito sull’aeroporto militare “J. Calò Carducci” di Bari Palese, un complesso mobile denominato Centro di Controllo Mobile (CCM).
Negli anni ’90 il CCM è stato trasformato in Centro Operativo Mobile (COM) ampliando i propri compiti e assumendo la funzione di sistema mobile dell’AM, in grado di consentire l’assolvimento delle funzioni di Comando e Controllo (C2) delle Forze Aeree.
Nel 1998 a seguito di ulteriori implementazioni tecnico-operative, il COM è stato ulteriormente trasformato in Gruppo Campale di Comando e Controllo (GrCCC).
Nell’agosto del 2010 il GrCCC è stato riconfigurato e riorganizzato a livello di Reparto attraverso, tra l’altro, l’inclusione di una significativa aliquota di personale specialista della Difesa Aerea, e trasformando le sue precedenti caratteristiche esclusivamente tecniche, in una connotazione più marcatamente operativa.
Attualmente il Reparto è composto da circa 130 uomini, tutti altamente specializzati nelle specifiche posizioni di impiego. Rilevante è il fatto che di essi, una cospicua aliquota ha già prestato servizio in attività Operazioni Fuori dai Confini Nazionali (OFCN) e/o ha preso parte a numerose esercitazioni nazionali/NATO in Italia e all’estero.
L’RMCC è parte essenziale dell’esercitazione, svolge un ruolo che con i sistemi avanzati odierni è praticamente indispensabile, esso dispone di sistemi satellitari, di rilevamento radiomagnetico (sensori radar, capaci di tracciare anche missili balistici), di telecomunicazioni, radio e di gestione dei collegamenti tattici (Tactical Data Link), nonché di shelters configurati come sale operative, tutti trasportabili su treno, nave e per via aerea.
Come spunto d’interesse, in quanto sistema tecnologico all’avanguardia in piena fase di utilizzo e ancora con ampi margini di sviluppo, ho avuto modo di raccogliere alcune informazioni riguardanti il Tactical Data Link, o più comunemente Link 16. Il sistema di trasmissione dati è ormai ampiamente utilizzato su molti velivoli aerotattici dell’AM (Tornado e F 2000), non solo aerei ma anche mezzi navali, terrestri, sistemi radar, e può essere usato anche da un singolo soldato. Il sistema permette di trasmettere da una stazione a terra C2 o in aria AWACS, e viceversa, una moltitudine di dati digitali che vanno dagli ATO, dalla rotta da seguire, dal tipo di armamento da utilizzare, alla situazione tattica, dal rilevamento automatico dell’IFF (Identification Friend or Foe), dalla rotta pianificata, la configurazione del velivolo, dalla situazione esatta di posizionamento degli avversari, fino a sapere esattamente il tipo e la quantità di armamenti a bordo del velivolo,
il tutto si può sintetizzare con l’acronimo PPLI (Precise Participant Location and Identification), ma la cosa sbalorditiva è che tutto avviene senza scambiare una sola parola con i sistemi radio.
La peculiarità principale del sistema è quella di essere “impenetrabile” alle intercettazioni e all’eventuale modifica del contenuto, le trasmissioni via UHF di tipo SMS (Short Message System) durano un millesimo di secondo e sono dirette al solo soggetto interessato, o con più soggetti se si intende condividere il dato.
Il cuore del sistema presente a Trapani, nell’insieme come centro C2, è il “DARS” (Deployable Air Control Centre, Recognised Air Picture Production Centre and Sensor Fusion Post), esso fornisce tramite gli operatori e gli equipaggiamenti le capacità di sorveglianza e di comando e controllo tattico delle operazioni aeree, la stazione è composta da una ventina di operatori che hanno a disposizioni postazioni intercambiabili e di backup.
Il DARS rappresenta un’importante capacità per le future operazioni aeree nazionali e NATO. Esso fornisce le comunicazioni ed i collegamenti fra i vari sistemi d’arma e i quartieri generali. Inoltre garantisce al Joint Force Air Component la conoscenza della situazione aerea in atto, permettendogli di comandare e controllare le operazioni aeree da qualsiasi località, implementabile addirittura come CAOC (Combined Air Operation Center), l’utilizzo del Link 16 ha portato un’innovazione incredibile nella gestione delle operazioni aeree o militari in generale, e siccome la tecnologia non si ferma mai il futuro prossimo sarà denominato Link 22.
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L'autore desidera ringraziare il Comando NATO JFC Brunssum, l'Ufficio UCOM dello Stato Maggiore Aeronautica Militare, e in particolare il Col. Maineri, il Col. Capasso, il Ten.Col. Mancini, il Ten.Col. Florio, il Ten. Col. Simotti, il Cap. Seri, il Cap. Frattaruolo, il Cap. Capece, il Cap. Angelillo, il M.llo Ariano e il Serg. Seggio 
Foto di Giorgio Ciarini e Daniele Faccioli  
Testo di Giorgio Ciarini 
Ottobre 2015 

 

English translation

Perhaps more than twenty years have passed since the last great exercise organized by the Atlantic Alliance in Europe, or even in the world. Perhaps the leaders of the organization have grasped the impulse of a world geopolitical situation in constant evolution, with Russia that has returned to show the "muscles" by intervening militarily in Syria, and especially for the crisis in Ukraine in 2014. We must not forget the military support of the Russian Federation for the pro-Russian side which violently opposed the economic agreements made by the Ukrainian Government with the European Union.
It is a fact that the Trident Juncture 2015 took place with a commitment of NATO outside the norm, more than 35,000 soldiers belonging to almost 30 nations that are part of the Alliance were engaged; about 140 aircraft were available, while the ships were about 60, as well as an unknown number of land vehicles. The air bases involved were fifteen, all located in the three countries that hosted the exercise, Portugal, Spain and Italy.
In our country the military airports involved were six: Amendola from where they operated the aircraft to Pilotaggio Remoto, Pisa with the Hercules from Transport and Refueling in Flight (KC 130J), Decimomannu with helicopters for Search and Rescue, Pratica di Mare with the tanker KC 767A, Sigonella for logistic support to foreign assets and finally Trapani-Birgi with all the Aerotactical assets.
Portugal concentrated activities on the Beja Air Base, while Spain had the highest number of facilities engaged: Albacete, Moron, Getafe, Palma de Majorca, Rota, Torrejon, Zaragoza.
The importance of the event is reflected in the fact that almost 20 countries outside NATO have sent observers, including those from Russia! There were also eight partner nations with their own representative staff.
Due to the complexity of the exercise NATO has put in place a chain of command that has seen as DIREX (Direzione Esercitazione - Direction Exercise) supreme the high command JFC (Allied Joint Force Command) of Brunssum (Netherlands), whose task was to plan and manage all air, land and naval components.
Poggio Renatico’s JFACC (Joint Force Air Component Command) was given the task of issuing all the ATOs (Air Tasking Order) for all the air components involved.
Three local DIREX have been set up in the most busy air bases, Beja, Zaragoza and Trapani. The command of the latter was headed by a French Colonel assisted by a peer of the Squadra Aerea (Air Team) of the Aeronautica Militare (AM - Italian Air Force) with the task of Deputy Director Exercise and as an Officer of liaison and coordination with Italian agencies.
The exercise began on 4 October with purely planning and positioning of forces, a phase that lasted until day 16.
The LIVEX (Live Exercise) part started on October 21 and ended on November 6.
The unique purpose of the event was to "test" and "test" the components of Command and Control as well as Operational of each country that will be available to the NRF (NATO Response Force) for the year 2016, in practice all those military forces that must be "Ready to Fight" for an Alliance intervention in the theaters of crisis.
The area where the exercise took place included a large area of the Mediterranean, a part of the Atlantic Ocean overlooking the coast of Portugal and of course the three host nations.
The simulation of the crisis scenario was of the "standard" type, widely used in the latest national and international editions along the lines of TJ 2015; A sovereign state is "attacked" militarily by another nation for ethnic/economic reasons and under UN mandate, NATO intervenes.
My interest for the Trident Juncture was focused on the air base of Trapani-Birgi, headquarters of the 37° Stormo (Wing) of the Aeronautica Militare, at the structure have deployed all the aerotactical assets made available by AM, F 2000A Typhoon of the 4° and 36° Stormo who joined the hosts of the 37°, a cell of AMX of the 51° Stormo of Istrana, a rate of Tornado IDS of the 6° Stormo of Ghedi and Tornado ECR of the 50° Stormo of Piacenza.
As for the foreign assets in Trapani there was a KC 130H of the Canadian Air Force belonging to the 435th Squadron (CFB Winnipeg), six F 16C Block 52CF of the Polish Air Force (Siły Powietrzne) from Lask and belonging to the 10.elt, and four F 16C/D Block 50 of 347 Mira based in Nea Anchialos (Hellenic Air Force), also present a Polish CN 295 in support of 10.elt; could not miss the E 3A AWACS of NATO AWACS Component that at Trapani have one of their FOB (Forward Operating Base).
From Trapani they have also operated the HH 139A of the local 82° Centro SAR belonged to the 15° Stormo.
In addition to aerotactical components in Trapani has been prepared a Center C2 (Command and Control) set up by the Reparto Mobile di Comando e Controllo (RMCC or Mobile Command and Control Department) of Bari-Palese, later in the article we will deepen its function.
For the COMAO (COMposite Air Operations) operating by Trapani day by day are assigned the tasked or ATO that covered all the specialties made by aircraft, air to air, air to ground, air to sea, suppression of the enemy defence, air to air refueling, air space control, the only exception was not carried out air reconnaissance missions. The COMAO generated by Trapani have not had in any way interchanges with other aerotactical structures operating from the main bases of Beja and Zaragoza, except for joint operations with air to air refueling and aircraft from Electronic War as well as with the AWACS.
The initial LIVEX phase was carried out with "waves" of predominantly diurnal setting, while starting from the second week of operations the missions were also carried out in a night environment.
The area used for the exercises were mainly carried out in the south of Sardinia with the use of the Cape Teulada polygon and the ACMI Polygon (Air Combat Maneuvering Instrumentation) of Decimomannu.
Thanks to the two polygons it was possible to simulate air combat, ground attacks and naval attack using "virtually" all precision armaments without releasing a single real armament.
The aircraft operating from Trapani could operate either in the role of Red (aggressors) or Blue (defenders); in particular the F 2000 Typhoon in the role of air superiority, the Tornado ECR for the suppression of the enemy radar and missile defenses, the AMX and the Tornado IDS for the air to ground attack at low altitude (only on the sea) and medium altitude, interdiction of CAS (Close Air Support) and a little with the return to the past of ASuW (Anti Surface Warfare) naval attack; for all types of missions have been simulated the use of any type of precision armament supplied to the Air Force. In addition to the classic aerial activities, the scenarios have included missions of interaction with land and naval forces and means, a type for example, the exfiltration of military personnel behind enemy lines. The main DIREX has prepared with the passage of the days of the scenarios with increasing difficulty and integration, thanks also to the systems present on the polygons that allow the creation of highly probable threats similar to those that could be encountered in a real operation, like the SAM missile batteries.
As previously written in Trapani operated the RMCC, the department was established in 1982, following the experience gained with the intervention in the disastrous earthquake of Irpinia in November 1980, the Command of the 3ª Regione Aerea (Air Region) of the Aeronautica Militare had established on the military airport "J. Calò Carducci" of Bari Palese, a mobile complex called Centro di Controllo Mobile (CCM or Mobile Control Center).
In the 1990s, the CCM was transformed into a Centro Operativo Mobile (COM or Mobile Operations Centre), expanding its tasks and assuming the function of a mobile system of AM, capable of enabling the Command and Control (C2) functions of the Air Forces.
In 1998, following further technical-operational implementations, the COM was further transformed into the Gruppo Campale di Comando e Controllo (GrCCC or Command and Control Field Group).
In August 2010, the GrCCC was reconfigured and reorganized at Department level through, among other things, the inclusion of a significant proportion of Air Defence specialist personnel, and transforming its previous exclusively technical characteristics, in a more markedly operational connotation.
Currently the Department is composed of about 130 men, all highly specialized in the specific positions of employment. Relevant is the fact that of them, a substantial portion has already served in Operazioni Fuori dai Confini Nazionali (OFCN or Operations Outside the National Borders) and/or has taken part in numerous national/NATO exercises in Italy and abroad.
The RMCC is an essential part of the exercise, plays a role that with today’s advanced systems is practically indispensable, it has satellite systems, radio magnetic detection (radar sensors, capable of tracking ballistic missiles), telecommunications, radio and tactical link management (Tactical Data Link), as well as shelters configured as operating rooms, all transportable by train, ship and air.
As a point of interest, as a state-of-the-art technological system in full use and still with ample scope for development, I had the opportunity to collect some information regarding the Tactical Data Link, or more commonly Link 16. The data transmission system is now widely used on many AM aircraft (Tornado and F 2000), not only aircraft but also naval, terrestrial, radar systems, and can also be used by a single soldier. The system allows to transmit from a C2 ground station or in AWACS air, and vice versa, a multitude of digital data ranging from the ATO, the route to follow, the type of armament to be used, the tactical situation, the automatic detection of the IFF (Identification Friend or Foe), from the planned route, the configuration of the aircraft, the exact position of the opponents, until you know exactly the type and amount of armaments on board the aircraft, everything can be summed up with the acronym PPLI (Precise Participant Location and Identification), but the amazing thing is that everything happens without exchanging a single word with radio systems.
The main peculiarity of the system is to be "impenetrable" to interception and any change in the content, transmissions via UHF type SMS (Short Message System) last a thousandth of a second and are directed only to the subject concerned, or with multiple subjects if you intend to share the data.
The heart of the system present in Trapani, as a whole as a center C2, is the "DARS" (Deployable Air Control Centre, Recognised Air Picture Production Centre and Sensor Fusion Post), it provides through operators and equipment the capabilities of surveillance and command and tactical control of air operations, the station is composed of about twenty operators who have interchangeable and backup locations.
DARS represents an important capability for future national and NATO air operations. It provides communications and links between the various weapon systems and headquarters. It also guarantees the Joint Force Air Component the knowledge of the air situation in place, allowing it to command and control air operations from any location, implementable even as CAOC (Combined Air Operation Center), the use of Link 16 has brought an incredible innovation in the management of air or military operations in general, and since the technology never stops the near future will be called Link 22.

The author would like to thank the Comando NATO JFC Brunssum, the Press Office (UCOM) of the Stato Maggiore Aeronautica Militare, special thanks to the Col. Maineri, the Col. Capasso, the Lt. Ten. Mancini, the Lt. Ten. Florio, the Lt. Col. Simotti, the Capt. Seri, the Capt. Frattaruolo, the Capt. Capece, the Capt. Angelillo, the Warrant Officer Ariano and the Serg. Seggio 
Images by Giorgio Ciarini and Daniele Faccioli  
Text by Giorgio Ciarini 
October 2015