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Sabato 24 giugno presso il 4° Stormo di Grosseto (Aeroporto “Corrado Baccarini”), si sono svolte le celebrazioni per i 100 anni di costituzione di cinque dei Gruppi di Volo che sono attualmente nei ranghi dell’Aeronautica Militare, tutti appartenenti alla specialità Caccia. Si tratta di cinque degli almeno 25 Gruppi che originariamente servirono fino a tutta la 1^ Guerra Mondiale, quelli ovviamente costituiti nel corso del 1917: il IX Gruppo (10 aprile), oggi del 4° Stormo, il X Gruppo (10 aprile) del 36° Stormo, il XII Gruppo (10 maggio) del 36° Stormo, il XIII Gruppo (8 novembre) del 32° Stormo e il XVIII Gruppo (24 dicembre) del 37° Stormo. Un elemento fondamentale della continuità di storia e tradizione è certo rappresentato dalla 91^ Squadriglia Caccia, oggi parte del X Gruppo, meglio conosciuta come la “Squadriglia degli Assi”, costituita da Francesco Baracca, con l’aggregazione di altri piloti da caccia di primissimo piano e rimasta ininterrottamente in vita da quel lontano 1917. Ritornando all’evento di Grosseto, la commemorazione del centenario è stata organizzata dallo Stato Maggiore Aeronautica e si è sostanzialmente concretizzata con il raduno del personale di oggi e di ieri in forza ai cinque Gruppi e con la manifestazione aerea sul litorale di Marina di Grosseto di domenica 25 giugno. Per completezza, nell’ambito del centenario vanno registrate anche alcune notevoli attività più a carattere rievocativo e divulgativo, come la mostra fotografica a Palazzo Aeronautica a Roma e la stampa dell’interessante volume “A la Chasse”, titolo che rievoca gli albori della specialità, attraverso il quale viene raccontata l’evoluzione della Caccia italiana da allora fino ai nostri giorni. Il raduno è stato senza dubbio l’iniziativa di spicco tra quelle del centenario e ha visto la partecipazione di circa 1.500 tra radunisti e loro ospiti, oltre a una buona presenza di addetti stampa e fotografi accreditati per l’occasione. La cerimonia è stata presieduta dal Capo di Stato Maggiore AM, Generale di Squadra Aerea Enzo Vecciarelli, accompagnato dal Generale di Squadra Aerea Franco Girardi, Comandante della Squadra Aerea, che è l’ente gerarchico superiore cui sono sottoposti tutti i reparti operativi e di conseguenza i Gruppi Caccia. Dopo i riti consueti della rassegna al personale schierato, dell’alzabandiera, dell’inno nazionale, della commemorazione ai caduti e di un breve discorso, il Generale Vecciarelli ha svelato il simbolo del centenario, rappresentato da una stella a cinque punte suddivisa in altrettanti “spicchi”, ognuno dei quali con inciso lo stemma di un Gruppo e la relativa data di costituzione. Nel suo intervento, il Capo di SMA ha tra l’altro evidenziato che: “la stella è il simbolo che fu scelto il 5 maggio del 1948 dal primo governo italiano del dopoguerra per rappresentare in ogni atto dello stato il simbolo della nascente Repubblica, l’emblema della Repubblica italiana è caratterizzato infatti da tre elementi, la stella, la ruota dentata, i rami d’ulivo e di quercia, la stella è uno dei simboli più antichi del nostro patrimonio iconografico ed è stata da sempre associata alla personificazione dell’Italia sul cui capo essa splende raggiante, così fu rappresentata nell’iconografia del risorgimento e così comparve fino al 1890 nel grande stemma del regno unitario, la ruota dentata d’acciaio è simbolo dell’attività lavorativa e traduce il 1° articolo della carta costituzionale, l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, il ramo di ulivo simboleggia la pace mentre quello di quercia incarna la forza e la dignità del popolo italiano, l’opera odierna vuole quindi significare la difesa costante dello spazio aereo assicurato da sempre e in maniera unitaria dai gruppi caccia dell’Aeronautica Militare” (fonte WEB TV AM). Ogni “spicchio” della stella sarà custodito presso le rispettive sedi dei cinque Gruppi centenari. Al di là della cerimonia e degli aspetti formali e simbolici, il raduno ha incluso anche un’apprezzata parte più prettamente aviatoria, sia statica che di volo e che le immagini qui a corredo potranno in qualche modo far apprezzare. Merita soprattutto di essere segnalata una presenza d’eccellenza, che ha provocato un pressoché generale e liberatorio “finalmente!”: quella del controverso cacciabombardiere di 5^ generazione F 35A Joint Strike Fighter, appartenente al XIII Gruppo del 32° Stormo con base ad Amendola (Foggia). E’ stata la prima volta in assoluto che è stato presentato a un evento aperto non solo agli “addetti ai lavori”. Per di più, a Grosseto erano presenti tutti e tre i velivoli in quel momento operativi presso il 32° (altri quattro sono stanziati negli Stati uniti): uno era in mostra statica, contraddistinto da stemmi “fuori ordinanza” e dal tricolore sulle derive, mentre gli altri due erano uno di backup (sempre con stemma e tricolore) e l’altro volante per i vari sorvoli fatti dalla formazione di cinque velivoli (uno per Gruppo) compiuti sia il sabato sul cielo campo di Grosseto che la domenica per la manifestazione di Marina. Al di là dell’ospite d’eccellenza, le stelle del raduno sono stati i quattro Eurofighter F 2000A Typhoon, uno per ciascuno degli altri Gruppi di Volo centenari, dipinti con delle eleganti colorazioni in onore alle loro tradizioni centenarie. A testimonianza della particolarità di questi special colours, sempre meno frequenti in AM, dedicherò un report a parte con fotografie particolari e testi a ricordo degli aspetti storici di ogni Gruppo. Fin qui la cronaca. Tuttavia, trattandosi di un evento a sfondo storico, per di più di grande significato, non è possibile non rilevare che il racconto della storia che ne seguito si è basato su un’interpretazione, se non un uso, della storia che quantomeno disorienta. L’evento di Grosseto è comunemente passato come il centenario “della Caccia” italiana o “dei Gruppi Caccia”, ma non mi pare sia questo il caso, anche perché la ricorrenza risulterebbe celebrata con un ritardo dai due ai quattro anni, oppure in anticipo di almeno un paio d’anni, a seconda di quale dato storico si voglia prendere in considerazione. Come specialità d’aviazione, la caccia nasce nel primo anno della 1^ Guerra Mondiale, il 1914, e per l’Italia è possibile considerare il 1915 come data di questa nascita, in quanto è l’anno in cui sono consegnati i primi veri aerei da caccia e in cui viene ufficialmente adottata la designazione di specialità Caccia associata a un reparto di volo. Tale designazione non riguarda però i Gruppi, che a tutti gli effetti vanno considerati come reparti (per usare una definizione attuale) multiruolo, mentre sono le loro Squadriglie che svolgono ruoli specifici. In parole povere, non ci sono i Gruppi Caccia, ma le Squadriglie Caccia. La designazione di Gruppo Caccia sembra essere stata inizialmente adottata solo con la riorganizzazione conseguente alla smobilitazione dell’immediato dopoguerra. Inoltre, se guardiamo quali Squadriglie formano quei cinque Gruppi del 1917 e poi vi si avvicendano in base alle esigenze del conflitto, vediamo che appartengono non solo alla Caccia e alla Difesa, ma anche a specialità tipicamente aria-suolo come il Combattimento e la Ricognizione. C’è addirittura il caso, macroscopico, del XVIII Gruppo che dalla sua costituzione al termine della guerra è totalmente equipaggiato con bombardieri Caproni. Se si vuole guardare a Gruppi di Volo centenari tuttora in organico con l’AM, allora possiamo risalire al 1913 con il 2° Gruppo o anche solo al 1915 con l’8°. E’ vero che ora entrambi servono in ruoli da trasporto e supporto, ma vantano un passato nella Caccia tutt’altro che trascurabile. Un’ultima annotazione a carattere storico è qui giusto farla in merito alle numerazioni dei cinque Gruppi centenari, ai quali ci si è riferiti usando numeri romani, anziché i previsti numeri arabi. Si è forse trattato di una sorta di “licenza poetica” in omaggio alle origini. E’ infatti vero che nel 1917 e per almeno altri 20 anni i Gruppi vengono ufficialmente indicati con numeri romani, mentre le Squadriglie e poi gli Stormi con numeri arabi. Questo sistema di numerazione risulta abolito a favore dell’uso generalizzato dei numeri arabi poco prima della 2^ Guerra Mondiale. A questo riguardo, possiamo anche considerare un esempio carico di storia e tradizione come il X Gruppo, a cui abitualmente ci si riferisce così, romanamente, ma nel cui stemma ufficiale c’è però scritto 10°. L’Aeronautica Militare è sempre stata giustamente fiera e rispettosa del proprio patrimonio di storia, ma ora non è possibile non rilevare che mai come in questo periodo assistiamo a un “uso” della storia aeronautica che si può definire quantomeno sbrigativo e in taluni casi discutibile, se non improprio. Ci saranno certo delle motivazioni per una simile situazione e non è escluso che torni sull’argomento approfittando dell’annunciato report che dedicherò ai Typhoon special colours e alla storia dei Gruppi che rappresentano. |
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Gli autori desiderano ringraziare il Col. Floreani e il Cap. Testa (Ufficio Pubblica Informazione SMA), il Col. Lant e il Cap. Ragona (4° Stormo) per la preziosa collaborazione. Foto di Giorgio Ciarini, Umberto Maselli e Renzo Sacchetti Testo di Renzo Sacchetti e Giorgio Ciarini Giugno 2017 |
English translation by Fabio Castelvetri
Saturday, June 24, 2017 at the 4th Wing’s home base in Grosseto (airport “Corrado Baccarini”), a ceremony marked the Centennial of five of the Italian Air Force Fighter Squadrons. Originally part of the at least 25 Groups that served in the then Royal Italian Air Force during World War 1, these were activated in 1917: • IX Group on April 10, now part of the 4th Wing; • X Group on April 10, now part of the 36th Wing; • XII Group on May 10, now part of the 36th Wing; • XIII Group on November 8, now part of the 32nd Wing; • XVIII Group on December 24, now part of the 37nd Wing. A typical example of these elite units’ continuing history and tradition is embodied by the 91st Fighter Squadron, now part of X Gruppo, and widely known as “The Aces Squadron”, established by Francesco Baracca by rounding up the foremost fighter pilots of the time and then uninterruptedly active since 1917. The Grosseto Centennial Celebration was organized by the Italian Air Force Staff and featured a reunion of active and retired personnel from the five Groups and an air display that took place on Sunday, June 25, above the Marina di Grosseto waterfront. A few more events with an historic and educational angle completed the Centennial program, such as the photographic exhibition at Palazzo Aeronautica in Rome, and the release of the interesting “A la Chasse” book that describes the dawn of the Italian fighter specialty and traces its evolution up to the current day. The reunion was without doubt the cornerstone of the Celebration and saw more than 1.500 participants, among which was a robust group of journalists and photographers. The ceremony was hosted by the AM Chief of Staff, Lt. Gen. Enzo Vecciarelli, accompanied by Lt. Gen. Franco Girardi, CO of the Squadra Aerea, the topmost governing body of all operational units, including the Fighter groups. After the customary personnel review, national flag-raising and national anthem, and the commemoration of the fallen in the line of duty, Lt. Gen. Vecciarelli addressed the attendees and after a short speech introduced the Centennial logo, a five-point star with each Gruppo’s logo and activation date inscribed in each of the star’s five arms. In his address, the Chief of Staff pointed out that “the star is the symbol that Italy’s first Government chose on May 5, 1948 to represent from that point onwards the newly-born Italian Republic, whose logo features infact three elements: the star, the gear wheel, and an oak and olive tree branch. The star is one of the most storied symbols in our iconographic heritage and has longtime been associated with Italy’s personification, on whose head it is featured glowing. That’s how she was pictured during the Risorgimento (Italy’s Resurgence against invaders) and that’s how she was depicted until 1890 in the newly united Kingdom’s great coat of arms. The steel gear wheel represents the work activity, the very same activity upon which Italy’s Republic is founded according to our Constitution’s 1st article. The olive tree branch represents peace, while the oak tree branch embodies the strength and dignity ot the Italian People. This sculpture therefore represents the defense of Italian airspace provided since the beginning and in full integration by the Air Force’s Fighter Groups” (source: WEB TV AM). Each arm of the star will be entrusted for safekeeping to each Gruppo’s headquarters. Beyond the presentation ceremony and the formal and symbolic activities, the reunion also featured a much-appreciated aviation-themed display program, both static and in the air, as the following images portray. Center stage honors were obviously tributed (at long last!) to the controversial F-35A Joint Strike Fighter 5th generation fighter-bomber, belonging to the XIII Gruppo, 32° Stormo, based in Amendola (Foggia). This was its very first display to a non-restricted audience since its induction in AM service, and what a display it was: all three aircraft currently operational with 32° Stormo were available for the guests to see. One was displayed on the flightline in special color markings and featuring a prominent Tricolore on both fins, while another (in the same colorful markings) served as backup in case the third aircraft, slated for performing the 5-ship flying display that took place on Saturday over the airfield and on Sunday over the Marina di Grosseto waterfront, should develop any malfunctions. Besides the distinguished guest of honor, the stars of the show were the four Eurofighter F2000A Typhoons, each representing one of the four centenary Groups, resplendent in their special colors. This is an increasingly rare occurrence in today’s AM, so much so, infact, that I decided to produce a special report with pictures and historical facts for each Gruppo. So much for the facts. Alas, given the profound historical relevance of the event, the spin given to the historical narration, if not the very use that was made of it, was quite disconcerting. The Grosseto event has been generally dubbed the Centennial Celebration of the Italian Fighter Specialty, or at least of the Italian Fighter Groups; yet, looking at the actual Group activation dates, it is clear that the celebration was either late by two to four years, or ahead of time by at least two years. The Fighter specialty was born as such in 1914, during World War 1’s first year, while for Italy this happened in 1915, when the Royal Aeronautic Corps accepted its first true fighter planes and the Fighter designation was first adopted for a flight unit. This designation does not apply to the Gruppi, though: these should be considered as multirole units (as the current definition goes), while it’s their constituting Squadriglie that specialize in specific missions. In other words, there is no such thing as a Fighter Group, whereas there are Fighter Squadrons. The description Fighter Group apparently was only first used in the aftermath of the war and the demobilization that ensued. Furthermore, if we consider which Squadrons formed those five Groups in 1917 and subsequently rotated based on operational needs, we realize that they belonged not only to the Fighter or Defense Command, but also to typically air-to-ground specialties, such as Attack and Reconnaissance. Especially noteworthy was the case of the XVIII Group, that throughout the war only flew Caproni bombers. If we were to identify the centenary Groups still active within the AM, then we can trace back to 1913 to find 2° Gruppo, or later to 1915 to find 8° Gruppo. While it’s true that they are currently tasked with transport and support missions, they both boast a distinguished Fighter past. A final historical note must cover the numbering system adopted for the five Centenary Groups, that quite unusually employed Roman numerals, instead of the regulation Arabic numbers – perhaps a poetic license as a tribute to their origins. Indeed, in 1917 and for at least 20 more years the Groups were denominated with Roman numerals, while Squadrons and Wings used Arabic numerals. This system was superseded shortly before World War 2 by an all-Roman numerals system. As an exception to the rule, the history- and tradition-laden 10° Gruppo has Arabic numerals in its crest, but is normally referred to as X Gruppo. The Aeronautica Militare has always been rightly proud and respectful of its historic heritage, but the latest trend points to a less rigorous, if not altogether improper, use of its aeronautical history. Surely there must be strong reasons behind such an attitude, and it is quite likely that I might touch on this topic in my upcoming report on the special color Typhoons and the history of the Groups they represent.
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The authors would like to thanks the Col. Floreani and the Capt. Testa (Public Office Information SMA), the Col. Lant and the Capt. Ragona (4° Stormo).
Images by Giorgio Ciarini, Umberto Maselli and Renzo Sacchetti
Text by Renzo Sacchetti and Giorgio Ciarini
June 2017
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