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A soli 25 chilometri dal centro di Belgrado c’è la base aerea di Batajnica, aperta nel 1947 con il nome di base 177 rappresenta per la Serbia il centro nevralgico dell’aviazione militare, oltre che il luogo dove sono state scritte pagine importanti della storia della Forza Aerea, alcune molto recenti. Unico nella ex Jugoslavia, questo aeroporto militare ha due piste parallele di 2.500 metri con orientamento nord-ovest / sud-est direzionate 12 e 30 gradi. Abbiamo avuto modo di visitare Batajnica almeno tre volte; nel 1997 durante un Air Show, e nel corso di due visite private, 2004 e 2007. Nell’arco di tempo di quei dieci anni gli uomini della Brigata Aerea 204 di stanza sulla base belgradese, con a disposizione sempre gli stessi mezzi, hanno affrontato le vicende spesso tragiche che la turbolenta storia dei Balcani ha prodotto in rapida successione. In particolare nel 1999 subì l’attacco della coalizione composta da 13 nazioni della NATO che impegnò contro la Jugoslavia di Milosevic ben 1.000 velivoli nel corso della campagna “Allied Force” Nel 2006 la Brigata si è riorganizzata, in seguito all’uscita del Montenegro dalla Federazione con la Serbia, così avviene la nascita della nuova aviazione serba. In quel lontano 1997, la Brigata Aerea 204 che apparteneva alla Yugoslav Air Force and Air Defence Force era composta da quattro reparti di volo: un Gruppo Caccia con una dotazione di Mikoyan MiG 21 e MiG 29, un Gruppo da addestramento con Orao e Super Galeb, un Gruppo Trasporti con Antonov 26 e vari altri tipi ed il Gruppo Misto Elicotteri con Gazelle e Mil Mi 8T. A “Batajnica 97” parteciparono anche alcuni Sukhoi 27 della PVO russa, per la precisione appartenenti al 54GvlAP (54 Reggimento della Guardia) di stanza a Savasleyka, che con un Il 76 sorvolarono più volte Belgrado a dimostrare solidarietà con la Serbia. Il nervosismo e l’ansia si percepivano fra il personale, ma anche fra i numerosi visitatori accorsi sull’aeroporto. |
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Poco più di due anni dopo gli aerei della coalizione NATO bombardarono, fortunatamente con perdite di vite umane limitate, le installazioni militari e strategiche durante due mesi di intense operazioni. Oltre alle vittime ci fu anche la distruzione di sette Super Galeb G-4 della Pattuglia Acrobatica “Letece Zvezde” che avevamo avuto modo di ammirare nel 1997, distrutti dalle bombe all’interno di un tunnel sotterraneo a Golubovci. Tornammo a Batajnica nel 2004 cinque anni dopo l’attacco della NATO . L’Aviazione e la Difesa Aerea erano state incorporate nell’Esercito dell’Unione Statale di Serbia e Montenegro, come era stata rinominata la Federazione ed assunsero il nome di Ratno vazduhoplovstvo i PVO Vojske Srbije i Crne Gore Il Reggimento Caccia 204 era costituito da due Gruppi Volo, il 127 Knights era a terra perché i cinque MiG 29 sopravvissuti ai raid avevano sospeso le operazioni per mancanza di pezzi di ricambio, ed il 126 Delta che copriva 24 ore su 24 ore il servizio di Difesa Aerea (QRA - Quick Reaction Alert) con i Mig 21bis/UM. Il Gruppo 252 “Kuriaci sa Usca” (Lupi in branco) operava invece con aerei di costruzione Jugoslava, Orao e Super Galeb; l’attività era ai minimi storici ed il numero delle macchine efficienti molto ridotto a causa delle risorse economiche che bastavano a malapena per gli stipendi. Il Reggimento Trasporti (138) e misto elicotteri (890) effettuavano solo missioni di emergenza a scopo umanitario. Sulla fusoliera del Mil Mi 8T del Gruppo era ancora ben evidente la grande croce rossa che aveva contrassegnato l’elicottero nelle missioni belliche di soccorso. Nonostante le restrizioni venne pianificato dal Comando un volo su UTVA 75 sul cielo campo, per farmi documentare i danni delle incursioni del 1999 non ancora riparati. Il personale fu molto cordiale ma alcuni mi confessarono che non erano certi che a casa loro i famigliari mi avrebbero riservato lo stesso trattamento; la campagna “Allied Force” infatti era stata sì molto chirurgica e con raid addirittura annunciati, ma aveva spaventato la popolazione civile, che vide colpire in modo spettacolare anche alcuni obiettivi perfino nel centro di Belgrado come la sede della televisione di stato. |
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La nostra ultima volta a Batajnica fu nel 2007, dopo che il Montenegro aveva dichiarato l’indipendenza nel 2006. Era nata nel frattempo l’aviazione della Serbia, denominata Ratno vazduhoplovstvo i protivvazdušna odbrana Vojske Srbije, che aveva adottato l’antica insegna più consona all’etnia serba usata già dal 1912 al 1918 abbandonando la coccarda a tre colori denominata scherzosamente “pepsi” ed in verità non molto amata. Il Reggimento di stanza sulla base belgradese (204.VB) era articolato in : -101.lae Gruppo caccia con Mig 21, Mig 21UM, Mig 29A, Mig 29UM -252.shtae Gruppo Addestrativo con G 4, UTVA75 -138.tae Gruppo Trasporti con An 26, Yak 40 -890.mhe Gruppo misto elicotteri con Gazelle e Mil Mi 8 L’attività di volo era sostenuta soprattutto da Mig 21UM che preparavano i piloti alla ripresa voli del Gruppo Intercettori con i cinque MiG 29 nel frattempo rimodernati ed in attesa di iniziare l’attività operativa. Al 252 volavano missioni addestrative con i G-4 Super Galeb, mentre erano ancora ridotti al minimo i voli degli elicotteri e dei trasporti. Tutti i Gazelle nella versione anticarro SA341G/342L (HN42M/HN45M), l’obsoleto ma efficace sistema GAMA (Gazelle-Malyutka), erano ancora pronti a lanciare gli AT-3 Sagger filoguidati . Negli anni successivi dalla Russia di Putin sarebbero arrivati altri MiG 29 (più moderni, denominati S) Il Lasta sarebbe stato consegnato alla Scuola di Volo ed infine, è notizia dei nostri giorni, sarebbe stato perfezionato l’acquisto di alcuni Eurocopter EC145 di produzione europea. |
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Foto e testo di Elio Viroli e Stenio Bacciocchi 1997 - 2004 - 2007
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English translation
Only 25 kilometers from the center of Belgrade there is the air base of Batajnica, opened in 1947 with the name of base 177 represents for Serbia the nerve center of military aviation, as well as the place where important pages of the history of the Air Force were written, some very recent. Unique in the former Yugoslavia, this military airport has two parallel runways of 2,500 meters with north-west orientation / south-east directional 12 and 30 degrees. We got to visit Batajnica at least three times; in 1997 during an Air Show, and during two private visits, 2004 and 2007. During those ten years the men of the 204 Air Brigade stationed on the Belgrade base, with the same means at their disposal, have faced the often tragic events that the turbulent history of the Balkans has produced in rapid succession. In particular, in 1999, the coalition of 13 NATO nations attacked Milosevic’s Yugoslavia with 1,000 aircraft during the "Allied Force" campaign In 2006 the Brigade reorganized, following the exit of Montenegro from the Federation with Serbia, so the birth of the new Serbian aviation. Back in 1997, the 204 Air Brigade which belonged to the Yugoslav Air Force and Air Defence Force was composed of four flight units: a Fighter Group with an endowment of Mikoyan Mig 21 and Mig 29, a Training Group with Orao and Super Galeb, a Transport Group with Antonov 26 and various other types and the Mixed Helicopter Group with Gazelle and Mil Mi 8T. In "Batajnica 97" also participated some Sukhoi 27 of the Russian PVO, to be precise belonging to the 54GvlAP (54 Guard Regiment) stationed in Savasleyka, who with an Il 76 flew several times over Belgrade to show solidarity with Serbia. Nervousness and anxiety were felt among the staff, but also among the many visitors who came to the airport. A little more than two years later the NATO coalition planes bombed, fortunately with limited loss of human life, military and strategic installations during two months of intense operations. In addition to the victims there was also the destruction of seven Super Galeb G-4 of the Aerobatic Team "Letece Zvezde" that we had seen in 1997, destroyed by bombs inside an underground tunnel in Golubovci. We returned to Batajnica in 2004 five years after the NATO attack. Air Force and Air Defense were incorporated into the Army of the State Union of Serbia and Montenegro, as the Federation had been renamed and assumed the name of Ratno vazduhoplovstvo the PVO Vojske Srbije the Crne Gore The 204 Fighter Regiment consisted of two Flight Groups, the 127 Knights was grounded because the five Mig 29 survivors had suspended operations for lack of spare parts, and the 126 Delta that covered 24 hours of air defense service (QRA - Quick Reaction Alert) with Mig 21bis/UM. The Group 252 "Kuriaci sa Usca" (Wolves in a pack) operated instead with aircraft of Yugoslav built, Orao and Super Galeb; The activity was at an all-time low and the number of efficient aircraft very small due to the economic resources that were scarcely enough for salaries. The Transport Regiment (138) and Mixed Helicopters (890) carried out only emergency missions for humanitarian purposes. On the fuselage of the Mil Mi 8T of the Group it was still evident the big red cross that had marked the helicopter in the war rescue missions. Despite the restrictions, Command planned a flight over UTVA 75 to the sky to document the damage of the 1999 raids that had not yet been repaired. The staff was very friendly but some confessed that they were not sure that at home the family would give me the same treatment; The "Allied Force" campaign was in fact very surgical and with raids even announced, but had frightened the civilian population, which also saw some spectacular hit even in the center of Belgrade as the headquarters of state television. Our last time in Batajnica was in 2007, after Montenegro declared independence in 2006. The aviation of Serbia was born in the meantime, called Ratno vazduhoplovstvo i protivvazdušna odbrana Vojske Srbije, which had adopted the ancient insignia more suited to the Serbian ethnic group used from 1912 to 1918 abandoning the three-color cockade jokingly called "pepsi" and indeed not much loved. The Regiment stationed on the Belgrade base (204.VB) was articulated in : 101.lae Fighter Group with Mig 21, Mig 21UM, Mig 29A, Mig 29UM 252.shtae Training Group with G4,UTVA75 138.tae Group Transport with An 26,Yak 40 890.mhe Mixed helicopter group with Gazelle and Mil Mi 8 The flight activity was mainly supported by Mig 21UM that prepared the pilots for the resumption of the Interceptors Group flights with the five Mig 29 in the meantime modernized and waiting to start the operational activity. At 252, training missions with the G-4 Super Galeb were flying, while helicopter and transport flights were still kept to a minimum. All Gazelle in the anti-tank version SA341G/342L (HN42M/HN45M), the obsolete but effective GAMA (Gazelle-Malyutka) system, were still ready to launch the AT-3 Saggers. In the following years more Mig 29 (more modern, called S) would arrive from Putin’s Russia The Lasta would have been delivered to the Flight School and finally, it is news of today, would have been perfected the purchase of some Eurocopter EC145 of European production.
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Images and text by Elio Viroli and Stenio Bacciocchi 1997 - 2004 - 2007 |
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