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Nel 2010 è ritornato a volare, dopo un periodo di messa a terra, il Boeing B-29 della Commemorative Air Force: é il celebre ‘Fifi’, ultimo esemplare in stato di volo della celebre Superfortress. La Confederate Air Force iniziò a cercarne uno per completare la collezione di warbird in Texas a fine anni ’60; nel 1971 un pilota riportò di aver visto dei B-29 nel poligono di China Lake, situato nel deserto della California, non lontano da Edwards; erano abbandonati da 17 anni a seguito di un test di sparo che era stato sospeso. Con anni di sforzi il Colonnello Vic Agather riuscì a divenire proprietario del B-29 SN44-62070, quello che appariva in condizione migliore; messo in condizione di volo nel marzo del 1971, ha raggiunto la sede delle CAF ad Harlingen ed ha iniziato ad esibirsi nell’Air Show, la grande manifestazione tenuta in ottobre. Venne chiamato ‘Fifi’, come la moglie di Agather e dotato di una grande ‘A’ sulla deriva per onorare Vic Agather. ‘Fifi’ era stato costruito a Renton e consegnato all’USAAF il 31 luglio 1945, assegnato alla 347° Base Unit a Smoky Hill Field (Kansas) e poi alla 232° di Dalhart Field (Texas); non entrò in guerra per pochi mesi ed iniziò una carriera con pochi incarichi operativi, trasformato in aereo da istruzione TB-29A, poi di nuovo come bombardiere per lo Strategic Air Command. Inutilizzato e parcheggiato nel deserto, venne nuovamente riconvertito a TB-29A. In un periodo in cui grandi quantità di velivoli passavano direttamente dalle linee di produzione allo storage di Davis Monthan, il nostro B-29 fu trasferito alla U.S. Navy, che non ebbe niente di meglio che metterlo a China Lake. Aveva poche ore di volo quanto entrò a far parte della CAF, ma con motori appena accettabili per l’impiego bellico, per molti anni le sortite al di fuori della base di Harlingen erano assai rare, l’Air Show di ottobre rimase l’impegno principale per ‘Fifi’. La situazione andò peggiorando fino al 2005 quando venne presa la difficile decisione di mettere a terra ‘Fifi’. In soccorso venne Jim Cavanaugh dell’omonimo museo di Addison (Texas) che offrì 1,2 milioni di Dollari per il restauro, con la contropartita di avere ‘Fifi’ in esposizione permanente presso la sede del museo. Trovati i finanziamenti arrivava la parte difficile, reperire quattro motori. Introvabili i Wright R-3350-23, la CAF aveva alcuni R-3350TC, usati sul C-119, motori affidabili e potenti, ma la cui sezione Turbo Compound era troppo grossa per essere ospitata nelle affusolate gondole delle Superfortress; quindi vennero scelti alcuni R-3350-26WD montati su Skyraider, anch’essi affidabili, ma che però avrebbero richiesto nuovi supporti motore da certificare. Venne quindi incaricata la Anderson Aeromotive di provare a realizzare un ibrido: prendere la parte basamento-cilindri del 3350TC ed accoppiarla alla parte posteriore del 3350-26WD. otto motori ibridi vennero commissionati con potenza ridotta a 2.200 hp per non superare le prestazioni originali. Anche Boeing venne in soccorso, offrendo la riverniciatura in un grigio simile al natural metal d’origine; nel 2010 ‘Fifi’ è tornato sulla scena e ha iniziato ad avventurarsi al di fuori del Texas, partecipando a vari Air Show americani. Con motori affidabili, la Commemorative Air Force ha preso ad organizzare voli per passeggeri, come forma di sostentamento: sei sedili sono stati installati nella parte prodiera ed altre quattro persone trovano posto in quella frontale, con una contesissima postazione al posto del bombardiere frontale. L’esperienza non ha eguali, al fascino dell’aeroplano si aggiunge l’emozione di volare su un importante pezzo di storia aeronautica. Spettacolare è la sequenza di operazioni che sono necessarie per volare con sicurezza con il B-29; la check-list inizia quasi due ore prima del decollo e tiene impegnate le 10 persone di equipaggio: la Superfortress è azionata quasi interamente in modo elettrico e si avvale di una APU con un motore a pistoni; solo per questo particolare sistema serve un membro di equipaggio dedicato. Dedicati sono anche due spotter, osservatori sul regolare funzionamento degli impianti, che sono in continuo contatto con l’ingegnere di volo ed il comandante. Quando finalmente arriva il momento di dare contatto ai motori, manca ancora una mezz’ora all’ora del decollo, ma ci sono da fare ancora tante operazioni sui libretti delle check-list. I motori ibridi non sono particolarmente rumorosi, ma dopo un’ora di volo si è abbastanza assordati, quasi assenti vibrazioni fastidiose, che confermano la nomea di “Cadillac” al B-29, quando confrontato con rombanti e tremolanti bimotori dell’epoca. L’atterraggio coadiuvato da flap di dimensioni spropositate e dalla lunga ala dritta è impercettibile ed il comandante Stojkov conferma che non si deve essere degli assi per posarsi a terra come da manuale. |
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Foto e testo di Ugo Vicenzi Marzo 2012 |
English translation
After some years of grounding, in 2010 the Commemorative Air Force Boeing B-29 has returned to flight status: it’s the famous ‘Fifi’, the last active example of the famed Superfortress. Confederate Air Force started a search for one back in the late ‘60s in order to complete their collection of American warbirds: in 1971 a pilot reported seeing some B-29 in China Lake prving ground, in the California desert, not far away from Edwards Air Force Base; those planes sat forlorn since 17 years after the cancellation of a shoothing test against pressurized fuselages that was cancelled and so were in acceptable condition. After years of efforts Colonel Vic Agather managed to convince US Navy to sell the B-29 SN 44-62070, the one seemingly in best status; restored to flying condition it reached the C.A.F. base at Harlingen, TX and started displaying at the October Airsho. It was named ‘Fifi’ as Agather’s wife and decorated with a great ‘A’ on the tail in honor of Vic Agather. ‘Fifi’ was built in Renton and delivered to USAAF on 31 july 1945, assigned to 347th Base Unit at Smoky Hill Field (Kansas) and lather to 232nd of Dalhart Field (Texas); for some months it missed the war and started a leisurly career, converted as trainer TB-29A and later reconverted to bomber status for the Strategic Air Command. Unused and stored in the deser, it was later reconverted to TB-29A and transferred to U.S.Navy, which had no better usage of it than grounding at China Lake. It had few hours of flight when entered the CAF but as all the B-29 it had engine that were barely acceptable for a war operation, higly unreliable for a general usage, so the plane was used only once yearly for the October Airsho. Situation went deteriorating until 2005 when the sad decision of grounding ‘Fifi’ had to be taken. New engines were needed and especially a lot of money. In rescue came Jim Cavanaugh from the Museum of Addison (Texas) who offered 1,2 million $ for restoration, having in Exchange ‘Fifi’ on display at his museum. Original Wright R-3350-23 working engines are not existent, so CAF attempted the creation of an hybrid engine, with the front part of a Wright R-3350TC from a C119 and the rear part of a Wright R-3350-26WD installed on a Skyraider: both engines are reliable and available in quantity. After testing successfully the engine at Reno Air Races, installed on a Bearcat, Anderson Aeromotive was charged to buil 8 of these hybrid engines, derated to 2.200 hp not to exceed the original specifications. Boeing also come to help offering painting of the plane in a grey that remembers the original bare metal but that offers some protection to the airframe. With reliable engines, Commemorative Air Force is even offering passenger seats at aishows: 6 seats have been installed in the rear fuselage and other 4 people can seat in the front fuselage. The flight experience has no comparisons and the charme of the plane adds to its historical value. The operations are spectacular, in order to operate safely, the start check list is beginning a couple of hours before take off and 10 people are needed to operate the big beast; the B-29 has almost entirely electrical controls and need a special APU operated by a single person. Two people are acting as ‘spotters’ remaining in continuous connection with the pilots and the flight engineer, reporting possible problems. The engines aren’t extremely noisy and vibrations are almost non existing, confirming the nickname of ‘Cadillac’ that was given to the B-29. Lading with huge Fowler type flaps and a long straight wing is extremely smooth and Commandant Stojkov confirms that you don’t need to be an ace to fly this unique plane.
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Images and text by Ugo Vicenzi March 2012 |
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