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Gli ufficiali freschi di studi di Accademia, che ci accolsero nella base aerea Simon Bolivar di Guyaquil nel maggio 2014, ci dissero quello che colpevolmente non sapevamo, l'Ecuador deve molto all'Italia per la sua aviazione militare. Fummo invitati così a sfogliare il libro di storia della FAE. L'Aviazione Militare dell'Ecuador ha infatti origini italiane, per la precisione napoletane. Infatti il fondatore della prima Scuola di Volo nel paese sudamericano fu Cosme Renella, di Secondigliano, immigrato in Ecuador con la famiglia all'inizio del secolo. Reduce dalla Prima guerra mondiale combattuta in Italia in cui fu accreditato di numerosi abbattimenti, il Sergente Pilota napoletano fu incaricato dal Governo dell'Ecuador di iniziare un’attività di volo al campo di Eloy Alfaro, di fronte alla città di Guayaquil. Fu aperta così una vera e propria missione militare italiana che fornì istruttori e tecnici alle prime Scuole di Volo equatoriane, per vari anni. La data di nascita ufficiale del “Cuerpo de Aviadores Militares del Ejercito Ecuatoriano” è il 27 ottobre 1920; gli aerei erano alcuni SAML Aviatik, Ansaldo SVA e Savoia Marchetti. I primi istruttori furono tutti italiani. Presto venne aperto un secondo campo di volo a Quito e furono acquisiti anche 10 biplani Gabardini. Gli anni venti furono caratterizzati da problemi economici per la forza armata che solo nel 1930 poté usufruire di nuovi importanti finanziamenti grazie anche alle rendite petrolifere in crescita. Il paese si rivolse allora agli Stati Uniti per acquistare nuovi aeroplani e acquisire nuovi istruttori per la scuola; il Curtiss-Wright CW14R da osservazione ed alcuni CW19R da addestramento, oltre all’IMAM RO37bis furono le nuove acquisizioni. Nel frattempo con l'aiuto statunitense si inaugurarono sei nuovi aeroporti fra cui quello di Punta Salinas. Nel 1941 vennero stipulati rapporti più stretti con gli Stati Uniti che portarono in Ecuador due velivoli che già allora erano un mito; il Fairchild PT-19 ed il NA AT 6 Texan. Negli anni quaranta l'Ecuador dovette sostenere un conflitto con il Perù che portò alla perdita di alcuni territori in Amazzonia. L'appoggio degli Stati Uniti permise di acquisire gli Junker 52 sequestrati alla compagnia di bandiera Equadoriana che allora era di proprietà tedesca e vennero acquisiti alcuni Seversky P35 ed alcuni Ryan PT-22. Il 1947 fu un anno molto importante per l'aviazione militare dell'Ecuador perché vide la nascita della FAE attuale (Fuerza Aérea Ecuatoriana) e l'acquisizione di aerei moderni per l'epoca, il P 47D “Thunderbolt” per la caccia, il C 45, il C 47 e l'anfibio Consolidated PBY 5A Catalina per il trasporto. Con queste macchine nel 1962 nacque la TAME, la compagnia aerea di proprietà della forza armata che iniziò a collegare con servizi regolari anche le isole Galapagos. L'era dei jet iniziò sorprendentemente presto in Ecuador, che si dimostrò un affezionato cliente anche per il Regno Unito con l'acquisto nel 1954 di due veri gioielli della tecnologia di allora, l'English Electric Canberra B6 ed il Gloster Meteor FR9, a cui seguì nel 1958 l'arrivo dagli USA di alcuni F 80C “Shooting Star”. Il proficuo commercio con gli inglesi continuò poi con l'arrivo del BAC Strikemaster Mk89A e del BAC Jaguar. Negli anni 80 i piloti della FAE si videro consegnare invece dai francesi dei Dassault Mirage F 1JE, che vengono ancor oggi rimpianti per le loro brillanti prestazioni. Aerei di produzione nordamericana furono però sempre presenti nell'inventario della FAE, come il T 33, passato dalla Canadair, ed il Cessna T 37. Il reparto da trasporto acquisì macchine classiche come il C 130 ed i più piccoli DHC 6 e BAE HS 748, le scuole il ben noto Beech T 34 “Mentor”. L’arrivo più recente è il CASA C295M. La fase più drammatica della storia della FAE è stato senz’altro il conflitto del Canepa che vide nel 1995 Perù ed Ecuador fronteggiarsi ancora una volta per gli annosi problemi di confine; i piloti equatoriani affrontarono in aspri duelli i peruviani che volavano perlopiù con aerei sovietici. Curiosamente la FAE ha acquisito negli anni entrambi i derivati dal Dassault Mirage, l'israeliano IAI Kfir C2 ed il sudafricano Denel Atlas Cheetah C. Questi delta possono utilizzare lo stesso armamento ed hanno entrambi un’avionica israeliana. Il Cheetah ha sostituito nel 2012 lo Kfir consegnato nel 1982; il suo propulsore Snecma Atar 9K50 francese è sì più potente del J79 della macchina israeliana ma avionica ed armamento non hanno fatto certo un salto di qualità. L'ultimo acquisto sono i 18 Embraer 314 Super Tucano di costruzione brasiliana, aerei di facile gestione ed utilizzo, più adatti dei jet supersonici ad affrontare la sfida attuale della FAE per la lotta al narcotraffico. Un discorso a parte meritano i sette elicotteri indiani HAL Dhruv (FAE 601-608) che vennero consegnati alla FAE a partire dal 2010. Dopo quattro incidenti che vennero causati da guasti meccanici in quel difficile ambiente operativo, la Forza Aerea rescisse il contratto con la HAL e mise a terra definitivamente i restanti Dhruv fra cui l'elicottero presidenziale. Durante la nostra visita all'Ala 22 infatti l'unico elicottero Dhruv era ricoverato in hangar sottoposto a sequestro dall'autorità giudiziaria, e per questo inavvicinabile per chiunque. Negli ultimi anni la FAE non è cambiata; convive sempre con problemi di bilancio, infatti ha messo definitivamente a terra il C 130B, l'A 37B e gli ultimi IAI Kfir. La FAE è una Forza Aerea con qualche migliaio di addetti molto amata e popolare nel paese andino, serve un territorio dagli scenari diversi e complessi, di poco più di 280.000 kmq e abitato da 15 milioni di persone. Il motto non può essere più veritiero: “sobre selvas, volcanos y mares”. La compagnia aerea TAME, nata dalla FAE, ma ora di proprietà privata opera in tutto il paese e nei paesi vicini su 25 diverse destinazioni con personale proveniente anche dalla Forza Aerea. Il suo parco macchine è composto da Airbus 319 e 320, Embraer 120, ERJ 170 e 190. |
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Foto e testo di Elio Viroli e Stenio Bacciocchi Maggio 2014 |
English translation
Fresh officers of Academy studies, who welcomed us into the Simon Bolivar air base in Guyaquil in May 2014, told us what we culpably did not know, Ecuador owes much to Italy for its military aviation. We were invited to browse the history book of the FAE. The Air Force of Ecuador has in fact Italian origins, to be precise Neapolitan. In fact, the founder of the first Flight School in the South American country was Cosme Renella, from Secondigliano, who immigrated to Ecuador with his family at the beginning of the century. Returning from the First World War in Italy where he was credited with several shootings, the Neapolitan Sergeant Pilot was commissioned by the Government of Ecuador to start a flight activity at the camp of Eloy Alfaro, in front of the city of Guayaquil. Thus a real Italian military mission was opened that provided instructors and technicians at the first Equatorian Flight Schools, for several years. The official date of birth of the "Cuerpo de Aviadores Militares del Ejercito Ecuatoriano" is 27 October 1920; The aircraft were some SAML Aviatik, Ansaldo SVA and Savoia Marchetti. The first instructors were all Italian. Soon a second airfield was opened in Quito and 10 Gabardini biplanes were acquired. The 1920s were characterized by economic problems for the armed force that only in 1930 could benefit from new major financing thanks to the rising oil revenues. The country then turned to the United States to buy new airplanes and acquire new instructors for the school; The observation Curtiss-Wright CW14R and some training CW19R, as well as the IMAM Ro37bis were the new acquisitions. Meanwhile, with the help of the United States, six new airports were opened, including Punta Salinas. In 1941, closer ties were made with the United States, which brought two aircraft to Ecuador that were already a myth; The Fairchild PT-19 and the NA AT 6 Texans. In the 1940s, Ecuador faced a conflict with Peru that led to the loss of some territories in the Amazon. Support from the United States allowed the acquisition of the Junker 52 seized from the then German-owned Ecuadorian flag carrier, and some Seversky P35 and Ryan PT-22 were acquired. 1947 was a very important year for the military aviation of Ecuador because it saw the birth of the current FAE (Fuerza Aérea Ecuatoriana) and the acquisition of modern aircraft for the time, the P 47D "Thunderbolt" as fighter, the C 45, C 47 and the amphibian Consolidated PBY 5A Catalina for transport. With these airplanes in 1962 was born the TAME, the airline owned by the armed force that began to connect with regular services also the Galapagos Islands. The era of jets began surprisingly early in Ecuador, which proved to be a loyal customer for the United Kingdom with the purchase in 1954 of two true jewels of the technology of the time, the English Electric Canberra B6 and the Gloster Meteor FR9, followed in 1958 the arrival from the USA of some F 80C "Shooting Star". Profitable trade with the British continued with the arrival of BAC Strikemaster Mk89a and BAC Jaguar. In the 80s the FAE pilots were handed over instead by the French Dassault Mirage F 1JE, which are still regret for their brilliant performance. However, North American aircraft were always present in the FAE inventory, such as the T 33, passed by the Canadair, and the Cessna T 37. The transport unit acquired classic machines such as the C 130 and the smaller DHC 6 and BAE HS 748, the well-known schools the Beech T 34 "Mentor". The most recent arrival is CASA C295M. The most dramatic stage in the history of the FAE was undoubtedly the Canepa conflict in which Perù and Ecuador faced once again the long-standing border problems in 1995; The Equatorian pilots fought in fierce duels against the Peruvians who mostly flew with Soviet aircraft. Curiously, the FAE has acquired over the years both derivatives from the Dassault Mirage, the Israeli IAI Kfir C2 and the South African Denel Atlas Cheetah C. These deltas can use the same armament and both have an Israeli avionics. The Cheetah replaced in 2012 the Kfir delivered in 1982; Its Snecma Atar 9K50 French engine is more powerful than the J79 of the Israeli machine but avionics and armament have certainly not made a leap in quality. The latest purchase is the 18 Embraer 314 Super Tucano of Brazilian construction, planes of easy management and use, more suitable than supersonic jets to face the current challenge of the FAE for the fight against drug trafficking. A separate speech deserves the seven Indian helicopters HAL Dhruv (FAE 601-608) that were delivered to the FAE from 2010. After four accidents caused by mechanical breakdowns in that difficult operating environment, the Air Force rescinded its contract with HAL and finally grounded the remaining Dhruvs including the presidential helicopter. During our visit to Ala 22 in fact the only Dhruv helicopter was recovered in hangar subjected to seizure by the judicial authority, and therefore unapproachable for anyone. The FAE has not changed in recent years; It has always had budgetary problems, in fact it has definitively put to the ground the C 130B, the A 37B and the last IAI Kfir. The FAE is an Air Force with a few thousand employees much loved and popular in the Andean country, serving a territory with different and complex scenarios, of just over 280,000 square kilometers and inhabited by 15 million people. The motto cannot be more truthful: "sobre selvas, volcanos y mares". The airline TAME, born from FAE, but now privately owned operates throughout the country and neighboring countries on 25 different destinations with staff from the Air Force. Its fleet consists of Airbus 319 and 320, Embraer 120, ERJ 170 and 190.
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Images and text by Elio Viroli and Stenio Bacciocchi May 2014 |
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