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Al Bateen, alla periferia sud di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti è il cardine attorno al quale si svolgono i trasferimenti del personale, di attrezzature e di parte dei materiali per e dall’Afghanistan. Qui i collegamenti aerei normalmente operati da compagnie civili per conto del Ministero della Difesa, danno il cambio ai C-130J della 46^ Brigata Aerea per concludere l’ultima parte del trasferimento verso la base di Herat e l’aeroporto di Kabul. Con il nome di Nucleo Aeroportuale Interforze, NAI, nasce nel settembre del 2002 per dare il necessario supporto all’intervento italiano nell’operazione “Enduring Freedom” strutturato come Reparto Operativo Autonomo, poi ridenominato 7° ROA. Nel 2006, prima di assumere l’attuale denominazione di Task Force Air, TFA, venne temporaneamente definito Reparto Distaccato della 46^ Brigata Aerea. Opera ininterrottamente dal lontano 2002, ora nel sostegno alle operazioni dell’ISAF, garantendo il notevole flusso di persone, materiali e mezzi destinati e provenienti dal Teatro di Operazioni, oltre a supportare l’efficienza dei velivoli e dei mezzi di trasporto, le comunicazioni tra l’Italia ed i contingenti schierati nonché la gestione delle missioni di evacuazione sanitaria MEDEVAC (MEDical EVACuation). Il reparto ricalca negli aspetti organizzativi quello di uno Stormo, con una componente di volo costituita da due - tre C 130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa e quelle del supporto tecnico e logistico. Costituita da personale proveniente dalle diverse Forze Armate e da Corpi dello Stato, svolge un essenziale ruolo di cerniera tra la dimensione strategica e quella tattica nei collegamenti tra l’Italia ed i teatri operativi dell’Afghanistan e prima dell’Iraq. Significativi i dati dell’attività svolta fino al 2011: oltre 9.500 le sortite con i C130J, 60 le missioni di evacuazione sanitaria e circa 230.000 persone e 21.500 tonnellate di materiali trasportati. Il TFA si trova dislocato sull’aeroporto civile e privato di Al Bateen dove avviene l’afflusso/deflusso e lo stazionamento temporaneo del personale e degli equipaggiamenti in un’area appositamente allestita, con ampie sale condizionate per rendere idonea la permanenza temporanea, servizi ed hangar per lo smistamento e la pallettizzazione dei materiali destinati all’imbarco. Al TFA ed al suo personale sono affidate anche le movimentazioni su altre basi, come quelle che avvengono via nave nel porto di Jebel a Dubai. |
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Nel corso del trasferimento sul C 130J da Al Bateen a Kabul e successivamente alla FSB (Forward Support Base) di Herat è stato possibile notare come le fasi di avvicinamento per l’atterraggio segua direzioni ed assetti sempre diversi e come tutto l’equipaggio abbia il compito di osservare e di comunicare in cabina eventuali minacce che dovessero provenire da terra. Infatti durante la fase di discesa tutto l’equipaggio indossa i giubbotti antiproiettile (GAP); i due membri in stiva, seduti sui seggiolini appoggiati ai pannelli della blindatura posti attorno ai due oblò laterali di coda scrutano attentamente verso il basso e la parte posteriore, tenendo in mano, il comando rosso per il lancio dei flares, mentre il terzo pilota in cabina, sempre con il comando flares in mano, seguendo i diversi abbattimenti d’ala si sposta dal lato dritto a quello sinistro per cogliere, un caso quantunque remoto, i segni di un lancio di missili a guida IR (InfraRed). Infine, quasi sulla pista, un accentuato angolo di discesa ed un deciso richiamo prima del contatto concludono questa delicata fase del volo. |
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Foto e testo di Federico Grattoni Giugno 2013 |
English translation by Frank McMeiken
Al Bateen, on the southern border of Abu Dhabi in the United Arab Emirates, is the hub around which revolves the transport of Italian personnel, equipment and spare parts from and to Afghanistan. Here the air links usually operated by civil airline companies on behalf of the Ministero della Difesa interchange with the C-130J of the 46^ Brigata Aerea, which performs the final part of the transfer to the base at Herat and the airport at Kabul. Under the name of Nucleo Aeroportuale Interforze, NAI, the unit was created in September 2002 to provide the necessary support to the Italian contribution to Operation “Enduring Freedom” , and was structured as a Reparto Operativo Autonomo (Autonomous Operational Unit), later being re-designated as the 7° ROA. In 2006, prior to assuming its present designation of Task Force Air, TFA, it was temporarily known as the Reparto Distaccato della 46^ Brigata Aerea (Detached Unit of the 46^ Brigata Aerea). Operationing uninterrupted since back in 1992, currently, in support of ISAF operations, it guarantees the support the the transfer of a notable influx of personnel, suppiles and equipment inbound to and outbound from the Theatre of Operations, as well as ensuring the serviceability of the aircraft and transport systems, communications with Italy and the deployed components, and additionally manages aeromedical evacuation missions MEDEVAC (MEDical EVACuation). In its organisational structure, the unit has some aspects of a standard Stormo, with a flying component comprising 2 to 3 C-130J of the 46^ Brigata Aerea at Pisa and a logistical and technical support element. Constituted by personnel drawn from the various armed forces and Corpi dello Stato, it performs an essential role in the network between the strategic and tactical dimensions of links between Italy and the operational theatres of Afghanistan, and, previously, Iraq. A significant level of activity was perform from the unit’s creation until 2011:more than 9,500 C-130J sorties, 60 medical evacuation missions, and around 230,000 personnel and 21,500 tonnes of supplies rotated through its hub. The TFA is housed on the Al Bateen civilian airport, and manages the arrival, distribution, and temporary accommodation of personnel and aircraft in a specially prepared area, with ample air conditioned rooms to suited to temporary stop-overs, and service areas and hangars for the unloading and palletisation of the supplies destined for outbound transfer. The TFA and its personnel are also tasked with the movement of stores and personnel at other bases, such as those arrive via the port at Jebel in Dubai. During the course of a trip in a C-130J from Al Bateen to Kabul, and subsequently on to the FSB (Forward Support Base) at Herat, we were able to see how the approach phases for landings always follow different routes and profiles, and how all the crew have the task of watching for possible threats from the ground, and passing warnings to the cockpit. In fact, during the descent phase, all the crew put on their anti-projectile jackets (giubbotti antiproiettile - GAP); the two crew members in the hold, positioned on two seats next to the armoured panels by the two lateral tail windows, kept a close watch on the area below and to the rear of the aircraft, holding in their hands the red control for the launch of flares, which the third pilot, located in the cabin, also has a flare control in his hand, and follows the sequence of wing dropping in the left and right turns, moving across the cockpit from left to right and vice versa to check for the albeit remote possibility of signs of a launch of and IR missile. Finally, almost at the runway, a steep angle of descent and a hard pull up before touchdown conclude this delicate phase of the flight.
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Images and text by Federico Grattoni June 2013 |
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