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Situata nel Canton Ticino in Svizzera e quindi facilmente raggiungibile da Como, la base aerea di Ambrì ha ospitato nel corso degli anni, sui suoi piazzali e nelle sue caverne ricavate nelle montagne circostanti, reparti di volo della Schweizer Luftwaffe (l’Aeronautica Militare svizzera) equipaggiati con alcuni dei più importanti aerei che hanno fatto la storia dell’aeronautica elvetica, come MS.406, Me 109, P 51 Mustang, DH.100 Vampire, DH.112 Venom e Hunter Mk58.
Ambrì inoltre fino a metà anni ’90 è stata sede anche di alcuni dei più riusciti Air Show di quel periodo che per la felicità degli appassionati, vedevano alternarsi aerei storici ad aerei moderni, molti dei quali alle loro prime apparizioni nei cieli europei.
Parte di questa atmosfera aeronautica è tornata a sentirsi negli scorsi 27 e 28 giugno quando, visto il successo delle precedenti due edizioni tenutesi nel 2013 e nel 2014, la base è tornata ad animarsi ospitando l’Oris Ambrì Fly-In 2015. Anche se lontano dalla bellezza delle manifestazioni aeree di ormai una ventina di anni fa, l’evento ha richiamato un pubblico numeroso grazie alla perfetta organizzazione, al bel tempo e ad una atmosfera di festa, consentendo per di più agli appassionati di avvicinarsi agli aerei presenti.
Sponsorizzata dal noto produttore di orologi (ovviamente svizzeri!) Oris, la manifestazione ha avuto inizio verso le 8.30 con i decolli dei PC 7 che hanno dato dimostrazione delle loro capacità di manovra direttamente di fronte al pubblico. Tuttavia il Fly-In vero e proprio ha avuto inizio alle 9, quando i primi partecipanti al raduno sono atterrati con i propri aerei, arrivi che sono proseguiti fino alle 13. Tra i partecipanti anche vere e proprie glorie della storia dell’aviazione come il Me 108 Taifun, il DHC 1 Chipmunk e l’An 2 Colt. Tra un atterraggio e l’altro però, a rubare letteralmente la scena è stato il decollo in coppia di due Hunter dello Swiss Hunter Team, qui presenti nella versione T Mk.68, da addestramento operativo dell’elegante cacciabombardiere britannico. I due esemplari presenti erano in perfette condizioni, a testimoniare la passione che gli elvetici hanno nel mantenere in ordine di volo le macchine che per tanti anni hanno solcato i loro cieli.
A rendere ancora più spettacolare la manifestazione è stata la presenza della Patrouille Suisse il sabato e del Super Puma Display Team la domenica. In particolare degna di nota è stata l’esibizione della Pattuglia svizzera, che seppure presente con solo cinque dei suoi F 5E (causa la riduzione di Tiger in servizio per via delle cricche alari riscontrate su alcuni esemplari della flotta) e con un programma ridotto, ha offerto uno spettacolo elettrizzante. Infatti l’esuberanza di spinta dei motori dell’F 5 unitamente all’aggressività delle manovre e alla cornice data dalle montagne che circondano la base, hanno reso suggestiva l’esibizione offerta dai piloti della pattuglia.
Uscita di scena la Patrouille Suisse è iniziato il programma di volo vero e proprio, che ha visto susseguirsi An 2, Yak 52, L 5, D.26 (uno storico addestratore degli anni ’30 della francese Dewoitine, ma prodotto su licenza in Svizzera) i P3 dei P3 Flyers, ancora i PC 7 e soprattutto ancora i due Hunter che in ben tre esibizioni distinte hanno deliziato gli spettatori con passaggi veloci, looping e tonneau.
In conclusione, anche se certamente non ai livelli delle manifestazioni aeree degli anni ’90, il Fly-In è stato un grande momento di aggregazione e di incontro per gli appassionati di volo e soprattutto una speranza per questi ultimi che lo spettacolo possa sempre migliorare di anno in anno fino a tornare ai fasti degli Air Show locali dell’ultimo decennio del secolo scorso.
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Foto e testo di Dario Leone
Giugno 2015

 

English translation

Located in the Canton of Ticino in Switzerland and therefore easily accessible from Como, Ambrì’s air base has hosted over the years, on its large squares and in its caves in the surrounding mountains, flight units of the Schweizer Luftwaffe (the Swiss Air Force) equipped with some of the most important aircraft that have made the history of the Air Force, such as MS.406, Me 109, P 51 Mustang, DH.100 Vampire, DH.112 Venom and Hunter Mk58.
Ambrì also until the mid-90s was home to some of the most successful Air Show of that period that for the happiness of fans, saw alternating historical planes with modern aircraft, many of which at their first appearances in European skies.
Part of this atmosphere has returned to feel in the past 27 and 28 June when, given the success of the previous two editions held in 2013 and 2014, the base has come to life by hosting the Oris Ambrì Fly-In 2015. Although far from the beauty of the aerial events of about twenty years ago, the event has attracted a large audience thanks to the perfect organization, good weather and a festive atmosphere, allowing for more fans to approach the aircraft present.
Sponsored by the well-known watch manufacturer (of course Swiss!) Oris, the event began at 8.30 am with the take-off of the PC 7 that demonstrated their ability to maneuver directly in front of the public. However, the actual Fly-In started at 9:00, when the first participants at the meeting landed with their planes, arrivals continued until 13:00. Among the participants also real aviation history glories such as the Me 108 Taifun, the DHC 1 Chipmunk and the An 2 Colt. Between landings, however, literally stealing the scene was the takeoff of two Hunters of the Swiss Hunter Team, present here in the T Mk.68 version, from operational training of the elegant British fighter bomber. The two examples present were in perfect condition, to testify the passion that the Swiss have in maintaining in order of flight the aircraft that for many years have crossed their skies.
What made the event even more spectacular was the presence of Patrouille Suisse on Saturday and the Super Puma Display Team on Sunday. Particularly noteworthy was the exhibition of the Swiss Team, which although present with only five of its F 5E (due to the reduction of Tiger in service because of the wing cliques found on some examples of the fleet) and with a reduced program, offered an electrifying spectacle. In fact, the exuberance of thrust of the F 5 engines together with the aggressiveness of the maneuvers and the frame given by the mountains surrounding the base, made the exhibition impressive offered by the pilots of the team.
Out of the scene Patrouille Suisse began the flight program itself, which saw the succession of An 2, Yak 52, L 5, D.26 (a historic trainer of the 1930s French Dewoitine, but produced under license in Switzerland) P3 of the P3 Flyers, again the PC 7 and above all still the two Hunters that in three different performances have delighted the spectators with fast passages, looping and tonneau.
In conclusion, although certainly not at the level of the air show of the 1990s, The Fly-In was a great moment of aggregation and meeting for fans of flight and especially a hope for the latter that the show can always improve from year to year until returning to the splendor of the local Air Shows of the last decade of the last century.

Images and text by Dario Leone
June 2015