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Il KADEX 2018, mostra biennale di attrezzature per la difesa e la protezione civile è stata organizzata quest'anno per la prima volta dal Ministero della Difesa e dell'Industria Aerospaziale del Kazakhstan, Repubblica centroasiatica nata il 16 dicembre 1991 dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica.
Erano presenti espositori di 28 paesi e l'ingresso era come consuetudine al gate principale della zona militare dell'aeroporto della nuova capitale del paese voluta dal presidente Nazarbayev, Astana che ha appena festeggiato i primi vent'anni di vita.
Dopo la visita agli imponenti padiglioni Kazako, della Russia, della Turchia e della Cina ed al piccolo ma affollato stand italiano di Leonardo la mia attenzione è stata rivolta non solo alle rumorose ma pur sempre eccitanti dimostrazioni dei mezzi di terra con i realistici e fragorosi tiri a salve dei carri e le urla bellicose delle truppe speciali, ma al breve e intenso programma di volo a cui hanno partecipato elicotteri ed aerei della Forza Aerea del Kazakhstan e come unico ospite straniero militare, l'F 16 “Solo Turk” della Forza Aerea turca, supportato da un imponente A 400M di recente consegna al 221 Filo.
Ogni tipo di velivolo presentato in volo era anche presente nella mostra statica.
L'evento di Astana rimane ancora la sola occasione per fotografare in azione la KADF (Kazakhstan Air Defence Force), che quest'anno ha esibito gli elicotteri d'attacco Mil Mi 24, quelli da trasporto Mil Mi 17 ed EC145 da osservazione e soccorso, i caccia Su 30SM ed i trasporti Casa C295M e An 26.
Nell'anno in corso, evento non molto pubblicizzato, ricorre anche il ventennale della KADF; infatti la Forza Aerea è nata ufficialmente nel giugno 1998, ben sette anni dopo l'indipendenza della Repubblica del Kazakhstan. Alcune notizie storiche sono necessarie per spiegare perché la “Sily Vozduznoy Oborony Republiki Kazakhstan” come è stata chiamata, sia nata ben sette anni dopo l'indipendenza della Repubblica.
Il 30 giugno 1992 venne disciolta la 73ª Divisione Aerea del Distretto Militare del Turkestan, sotto cui operavano tutti i reparti di volo sia della VVS che della PVO stanziati nel Kazakhstan in epoca sovietica, che comprendevano reparti di caccia bombardieri su Mig 27, di bombardieri Su 24, di ricognitori Mig 25RB e Su 24MR o di caccia Mig 29 e Mig 23, oltre ad un reparto della difesa aerea su Mig 31. Anche elicotteri da attacco Mil Mi 24 erano stanziati sul suolo kazako. A questi reparti si aggiungevano gli squadroni 1023 e 1226 della 37ª Divisione Aerea con bombardieri strategici Tupolev Tu 95MS, una quarantina di velivoli stanziati a Dolon Chagan non distanti dal poligono nucleare di Semipalatinsk. In questo luogo, in piena steppa kazaka sono stati effettuati negli anni dell’Unione Sovietica, più di quattrocento test nucleari di cui un quarto nell'atmosfera, con effetti devastanti sull'ambiente e sui pochi e sfortunati abitanti. A questa vasta flotta si aggiunsero alcuni reparti di stanza in Polonia e DDR alla dissoluzione del Patto di Varsavia, che vennero spostati nell'Asia centrale forse, perché solo in quei grandi aeroporti della steppa c'era posto per loro. Iniziò fra le repubbliche ex sovietiche una pacifica cooperazione tecnica militare che portò fra le altre cose ad una più logica ridistribuzione dei mezzi aerei e missilistici. Dopo lunghe trattative, il Kazakhstan rinunciò ad ogni velleità nucleare, riconsegnò una trentina di Tupolev 95 alla Russia, e provvide alla distruzione di sette di questi bombardieri strategici a questo punto inutili.
Vennero anche restituiti tutti i missili SS18 ed SS20 a medio raggio.
Per compensare i Tupolev 95 e per onorare i debiti petroliferi con il Kazakhstan, i russi cedettero un centinaio di velivoli alla nascente KADF. In particolare il Kazakhstan chiese velivoli da trasporto ed allora giunsero i vari Tupolev Tu 134 e Tu 154, gli Antonov 24, An 26, An 12 e An 72, alcuni Ilyushin Il 76. Si provvide a creare ex novo una scuola con alcuni Yak 18T ed L 39. Si ottennero anche elicotteri pesanti Mil Mi 6 e Mil Mi 26. Anche velivoli che non erano mai stati basati in Kazakhstan come i Sukhoi 25 ed i Sukhoi 27 apparvero nelle basi della Repubblica centroasiatica nell'intento di incrementare le capacità “strike” che era penalizzata rispetto alla difesa aerea.
Sembra che alcuni di questi ultimi, dei monoposto P, venissero dalle basi in Polonia abbandonate dalla Russia.
Nei suoi 20 anni di vita la KADF, che opera in un territorio grande come l'Europa occidentale, ha ridotto le componenti obsolete della flotta ed acquisito nuovi tipi di velivoli. E' nata una Forza Aerea senz'altro più piccola, ma più efficiente e moderna.
Sono entrati in linea anche velivoli di produzione occidentale. Mi riferisco non tanto ai pochi Bell UH 1H, quanto ad alcuni Casa C295M ed agli Airbus EC145 costruiti su licenza presso la Kazakhstan Engineering di Astana. Anche un velivolo di produzione cinese è stato di recente acquisito; l'UAV Wing Loong MALE.
I velivoli di costruzione sovietica che ancora rappresentano la maggioranza della flotta sono stati sottoposti ad importanti programmi di aggiornamento. Nel 2016 la locale KAI e la fabbrica Bielorussa di manutenzione 558 hanno iniziato la modernizzazione della flotta dei Sukhoi 25, con l'installazione dell'HUD (Head Up Display) e la digitalizzazione del quadro strumenti. Anche il sistema di puntamento PS-25 è aggiornato, e permette l'impiego di missili aria-aria R73 e aria-terra Kh29T, oltre a più sofisticate bombe intelligenti. Anche la sopravvivenza del velivolo è migliorata con suite jamming subalari.
Ma la novità più importante è rappresentata dall'entrata in servizio di un certo numero di Sukhoi Su 30SM forniti dalla ditta russa Irkut, che proprio al KADEX hanno effettuato per la prima volta una convincente esibizione in pubblico di due velivoli. Il Sukhoi con le alette canard è destinato a sostituire i Sukhoi Su 27P nel compito della superiorità aerea.
Nel campo dell'ala rotante sono arrivati alcuni Mil Mi 17 che possono assolvere al duplice compito di trasporto, fino a 36 uomini e di attacco, con le possibilità di carico bellico notevolmente aumentate nelle missioni sempre più importanti di antiterrorismo.
Anche l'elicottero di attacco Mil Mi 35M è entrato in linea di recente ed ha di fatto sostituito i Mil Mi 24 già in servizio. Si tratta della versione potenziata e modernizzata nella navigazione e nell'armamento derivata direttamente dal Mil Mi 24V (HindE).
Continuano poi sempre le consegne degli elicotteri Airbus H 145 montati in loco negli stabilimenti della KAZ Engeneering, alcuni dei quali attrezzati come eliambulanza per il Ministero delle Emergenze (MHCS), e riconoscibili dal radar meteo sul muso.
Contratti in passato sono stati firmati per la modernizzazione anche dei Mig 27, dei Mig 29 e dei Mig 31, quest’ultimo la KADF lo usa come intercettore a grande autonomia, il Kazaksthan è il solo operatore al mondo di “Foxhound” oltre alla Russia.
Delle condizioni del resto della flotta fra cui i velivoli Mig 25 e Sukhoi 24 si sa poco ma si presume che sia radiata dal servizio e conservata in storage. Sorte che toccherà anche agli addestratori della scuola Yak 18T ed L 39, poiché la KADF pare destinata a formare i suoi nuovi piloti in Russia, e non più presso la base di Balkhash.
E' difficile stilare un ordine di battaglia della KADF, perché il numero identificativo dei vari reggimenti non è noto, non è divulgato e non si può leggere sulle divise del personale o quanto meno sui velivoli. Si sa che il 218 è un reggimento di trasporti basato presso la base di Almaty e che il reggimento misto di Astana è il 620, ma poco altro.
Più facile stilare un elenco delle basi aeree che hanno un numero di identificazione 600 per Hysk, 602 per Shymkent, 604 per Aktobe, 605 per Aktau, 607 per Ucharel, 609 per Balkhash, 610 per Karaganda, 612 per Taraz.
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Foto e testo di Elio Viroli
Maggio 2018

 

English translation

KADEX 2018, biennial exhibition of defence and civil protection equipment was organized this year for the first time by the Ministry of Defence and Aerospace Industry of Kazakhstan, Central Asian Republic born on December 16, 1991 after the dissolution of the Soviet Union.
There were exhibitors from 28 countries and the entrance was as usual at the main gate of the military area of the airport of the new capital of the country wanted by President Nazarbayev, Astana who has just celebrated the first twenty years of life.
After visiting the imposing Kazakh pavilions, of Russia, Turkey and China and the small but crowded Italian stand of Leonardo my attention has been turned not only to the noisy but still exciting demonstrations of the ground vehicles with the realistic and thunderous shots of the tanks and the war shouts special troops, but to the short and intense flight program in which they have participated helicopters and airplanes of the Air Force of Kazakhstan and as only foreign guest military, the F 16 "Solo Turk" of the Turkish Air Force, supported from an impressive A 400M of recent delivery to 221 Filo.
Each type of aircraft presented in flight was also present in the static exhibition.
The Astana event still remains the only opportunity to photograph in action the KADF (Kazakhstan Air Defence Force), which this year exhibited the attack helicopters Mil Mi 24, transport Mil Mi 17 and EC145 from observation and rescue, On 30SM fighters and transports Casa C295M and An 26.
In the current year, a not very publicized event, is also the twentieth anniversary of KADF; In fact, the Air Force was officially born in June 1998, seven years after the independence of the Republic of Kazakhstan. Some historical information is needed to explain why the "Sily Vozduznoy Oborony Republiki Kazakhstan" as it was called, was born seven years after the independence of the Republic.
On 30 June 1992, the 73rd Air Division of the Turkestan Military District was disbanded, under which all VVS and PVO flight units stationed in Kazakhstan in Soviet times operated, which included fighter bomber units on Mig 27, On 24 bombers, Mig 25RB and Su 24MR, Mig 29 and Mig 23 fighters, as well as an air defense unit on Mig 31. Mil Mi 24 attack helicopters were also stationed on Kazakh soil. To these units were added the squadrons 1023 and 1226 of the 37th Air Division with strategic bombers Tupolev Tu 95MS, about forty aircraft stationed in Dolon Chagan not far from the nuclear range of Semipalatinsk. In this place, in the middle of the Kazakh steppe, more than four hundred nuclear tests were carried out in the years of the Soviet Union, including a quarter in the atmosphere, with devastating effects on the environment and the few and unfortunate inhabitants. This vast fleet was joined by a number of units stationed in Poland and the GDR at the dissolution of the Warsaw Pact, which were moved to Central Asia perhaps, because only in those large airports of the steppe there was room for them. A peaceful military technical cooperation between the former Soviet republics began, leading, among other things, to a more logical redistribution of aircraft and missile system. After long negotiations, Kazakhstan renounced all nuclear ambitions, returned some thirty Tupolev 95 to Russia, and proceeded to the destruction of seven of these strategic bombers at this point useless.
All SS18 and SS20 medium-range missiles were also returned.
To compensate the Tupolev 95 and to honour the oil debts with Kazakhstan, the Russians sold a hundred aircraft to the nascent KADF. In particular, Kazakhstan requested transport aircraft and then came the various Tupolev Tu 134 and Tu 154, Antonov 24, An 26, An 12 and An 72, some Ilyushin 76. He created a new school with some Yak 18T and L 39. They also obtained heavy helicopters Mil Mi 6 and Mil Mi 26. Aircraft that had never been based in Kazakhstan such as the Sukhoi 25 and the Sukhoi 27 appeared in the bases of the Central Asian Republic in order to increase the "strike" capabilities that was penalized compared to air defense.
It seems that some of the latter, P single-seaters, came from bases in Poland abandoned by Russia.
In its 20 years of existence, KADF, which operates in a territory as large as Western Europe, has reduced the obsolete components of the fleet and acquired new types of aircraft. A smaller Air Force was born, but more efficient and modern.
Western-produced aircraft have also entered the line. I am referring not so much to the few Bell UH 1H, as to some C295M and Airbus EC145 built under license at Kazakhstan Engineering in Astana. A Chinese-made aircraft was also recently acquired; the UAV Wing Loong MALE.
Soviet-built aircraft still representing the majority of the fleet were subjected to major upgrade programs. In 2016 the local KAI and the Belarusian 558 maintenance factory started the modernization of the fleet of Sukhoi 25, with the installation of the HUD (Head Up Display) and the digitization of the instrument panel. The PS-25 is also upgraded, allowing the use of R73 air-to-air and Kh29t air-to-ground missiles, as well as more sophisticated smart bombs. The survival of the aircraft has also improved with sub-plane jamming suites.
But the most important news is represented by the commissioning of a number of Sukhoi Su 30SM supplied by the Russian company Irkut, which at KADEX have performed for the first time a convincing public display of two aircraft. The Sukhoi with the wings canard is intended to replace the Sukhoi Su 27P in the task of air superiority.
In the field of the rotating wing some Mil Mi 17 have arrived that can fulfill the dual task of transport, up to 36 men and attack, with the possibility of considerably increased war load in the increasingly important counter-terrorism missions.
The Mil Mi 35M attack helicopter also recently entered the line and effectively replaced the Mil Mi 24 already in service. It is the upgraded and modernized version in navigation and armament derived directly from the Mil Mi 24V (Hind E).
The deliveries of the Airbus H 145 helicopters, installed on site in the KAZ Engeneering factories, continue, some of which are equipped as air ambulances for the Ministry of Emergency (MHCS), and recognizable by the weather radar on the nose.
Contracts in the past have been signed for the modernization of Mig 27, Mig 29 and Mig 31, the latter KADF uses as interceptor with great autonomy, the Kazaksthan is the only operator in the world of "Foxhound" in addition to Russia.
Of the conditions of the rest of the fleet including aircraft Mig 25 and Sukhoi 24 is little known but it is assumed that it is removed from service and stored in storage.Fate that will also fall to the trainers of the school Yak 18T and L 39, since the KADF seems destined to train its new pilots in Russia, and no longer at the base of Balkhash.
It’s difficult to draw up a KADF battle order, because the identification number of the various regiments is not known, it’s not disclosed, and you can’t read about the personnel uniforms or at least the aircraft. It is known that the 218 is a transport regiment based at the Almaty base and that the mixed regiment of Astana is the 620, but little else.
It is easier to draw up a list of the air bases that have an identification number 600 for Hysk, 602 for Shymkent, 604 for Aktobe, 605 for Aktau, 607 for Ucharel, 609 for Balkhash, 610 for Karaganda, 612 for Taraz.

Images and text Elio Viroli
May 2018