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Il Nucleo Elicotteri della Provincia Autonoma di Trento è situato presso la parte nord dell’aeroporto “G. Caproni” in località Mattarello (Trento), dove una moderna struttura a due piani, inaugurata il 19 dicembre 2012, ospita gli ampi hangar per il rimessaggio e la manutenzione periodica dei velivoli in dotazione, nonché gli spaziosi uffici e le funzionali strutture logistiche a supporto dell’attività di soccorso. |
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Il Nucleo fu costituito nel 1958 per volere degli amministratori della regione Trentino-Alto Adige e fu il primo dell’arco alpino italiano ad intervenire per l’elisoccorso in montagna. Il 14 gennaio 1959 giungeva infatti a Trento il primo elicottero, un Agusta Bell 47J Ranger, seguito a breve termine da un secondo esemplare che ben presto, pilotato da Zanlucchi e Stringari, faceva parlare di sé superando la quota 3.000 metri di altitudine. Alla fine degli anni sessanta arrivò un terzo velivolo, un AB 47J3 “Super Ranger”, mentre a metà degli anni settanta entrò in linea il “Lama” SA315B, seguito nel 1981 dall’SA316B Alouette III. L’aggiornamento della flotta proseguiva con gli elicotteri francesi, allorchè venne ordinato nel 1989 l’AS365N2 “Dauphin” che entrò in servizio l’anno successivo, mentre negli anni a seguire vennero noleggiati diversi AS350 “Ecureuil” e a metà degli anni novanta si videro in linea anche un Agusta A109K2 e un BK 117. Nel 2002 la Provincia acquistò un altro AS365N3, già con la nuova livrea giallo-rossa e conforme alle normative ed indicazioni europee. Mentre l’anno precedente è stata la volta del primo AS350B3, seguito nel 2004 dal secondo esemplare. Proseguiva intanto l’ammodernamento dei velivoli e nell’ottobre del 2011 facevano la comparsa due AW 139, ma a causa di un incivolo nel 2017, uno di essi veniva sostituito dapprima con un Airbus Helicopters H145 (BK117D2) e successivamente da un altro AW 139, quest’ultimi entrambe presi a noleggio. |
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Unica nel suo genere, l’organizzazione del servizio svolto dal Nucleo Elicotteri, a differenza di altre amministrazioni che appaltano i servizi con gli elicotteri a ditte private, si avvale per la sua gestione di una struttura pubblica, il Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco di Trento, ed è posto alle dipendenze del Servizio Antincendi e Protezione Civile della relativa Provincia Autonoma. Una scelta che ha garantito un’operatività ai massimi livelli, dimostrando negli anni anche la convenienza economica. Organizzato come una ditta privata, il Nucleo Elicotteri è in linea con tutte le certificazioni previste dalle normative in vigore e che lo rendono idoneo ad effettuare operazioni di TPP (Trasporto Pubblico Passeggeri), HEMS (Helicopter Emergency Medical Service), SAR (Search and Rescue), HHO (Helicopter Hoist Operations). Il Reparto è titolato per quanto riguarda il trasporto passeggeri con relativo COA (Certificato Operatore Aeronautico) ed anche per l’attività di lavoro aereo tramite apposito “Disciplinare” rilasciato dall’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile). Mentre per quanto concerne la manutenzione dei velivoli, la maggior parte delle operazioni di manutenzione sugli elicotteri e sui turbomotori della flotta viene eseguita in casa dal personale tecnico. Responsabile delle operazioni è il Capo-nucleo Com.te Piergiorgio Rosati, mentre Accountable Manager è l’ingegner Daniele Gossetti, responsabile amministrativo e della certificazione. |
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Tra le attività che il Nucleo Elicotteri è chiamato a svolgere, quella di soccorso è la predominante, anche se di fatto effettua molti altri servizi come l’antincendio boschivo, i trasporti in zone altrimenti irraggiungibili dal personale tecnico della Provincia Autonoma di Trento, i trasporti di materiale con gancio baricentrico e tutti quei servizi in cui è previsto l’uso di macchine ad ala rotante richiesti dall’amministrazione pubblica. Il programma di potenziamento del Nucleo, attuato dall’amministrazione provinciale negli ultimi anni, ha portato al raggiungimento di obiettivi fino a qualche anno fa impensabili, quali la disponibilità di due equipaggi completi per il soccorso pronti al decollo, uno dall’alba per turno di 12 ore, l’altro che entra in servizio 12 ore prima del tramonto, turni necessari per far fronte alle crescenti richieste di intervento. Inoltre è disponibile un altro elicottero tutti i giorni per le altre attività di volo richieste, e non ultimo l’attivazione del volo notturno che permette di garantire gli interventi sanitari fino alle ore 21 e oltre, anche nei periodi invernali, praticamente con il personale che copre i turni diurni e notturni H24/365 giorni l’anno. La flotta, nella caratteristica livrea giallo-rossa e non bianco-rossa come i velivoli degli altri Nuclei Elicotteri nazionali, è composta da due AW 139 adibiti quasi esclusivamente a missioni di soccorso sanitario, da un AS365N3 utilizzato per l’elisoccorso e per l’istruzione di base (verricelli iniziali) e da due AS350B3 per l’antincendio, il lavoro aereo e altri compiti di protezione civile. Gli elicotteri per il soccorso medico, costantemente configurati per queste missioni, prevedono un equipaggio fisso di cinque persone (pilota, tecnico di bordo, medico anestesista/rianimatore, infermiere, tecnico di elisoccorso), ai quali nella stagione invernale si affianca una unità cinofila con conduttore e cane, mentre in quella estiva (da giugno a settembre) può prevedere l’affiancamento dei sommozzatori, presenti presso il Nucleo Elicotteri. |
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L’attrezzatura medica di base a bordo dei mezzi ad ala rotante adibiti al soccorso sanitario è composta da un set di intubazione, presidi per infusione e medicazione, farmaci per l’urgenza, attrezzature varie per l’immobilizzazione, monitor defibrillatore e assi spinali (barelle) per il trasporto degli infortunati, attrezzature per il recupero e il trasporto. In dotazione ci sono due tipi di assi spinali, una di tipo tradizionale che viene utilizzata quando c’è la possibilità di atterrare, e un’altra in carbonio, ripiegabile, dedicata agli interventi su terreno ostile e che viene calata sul punto d’intervento con il verricello assieme all’infermiere. Quest’ultimo asse spinale del peso di soli quattro kg è un vanto del Nucleo Elicotteri trentino, un progetto unico al mondo messo a punto da Oskar Piazza, istruttore nazionale di Soccorso Alpino e guida alpina. Nella base dell’aeroporto di Trento operano, seguendo una turnistica appositamente predisposta, 15 piloti, 15 specialisti che oltre alla manutenzione fanno parte attiva degli equipaggi nelle missioni di volo e una decina di impiegati amministrativi. Nelle attività di soccorso prestano servizio in turnazioni di due al giorno, come membri di equipaggio, 18 medici anestesisti/rianimatori, 19 infermieri professionali, 19 tecnici di elisoccorso, otto SAF (speleo-alpino-fluviale), 18 sommozzatori e 11 unità cinofile per ricerca in valanga, tutti appositamente addestrati per operazioni con elicottero. I medici dell’elisoccorso sono scelti su base volontaria, ma a loro è richiesta una certa attitudine e familiarità con la montagna e ogni medico presenzia con due turni a settimana. L’addestramento per le équipe mediche dell’elisoccorso è specifico e riguarda sia le tecniche per operare in montagna o in ambiente ostile, sia l’utilizzo di tecniche di rianimazione d’emergenza. Oltre a ciò vi è l’addestramento col verricello, sbarco all’hovering, recupero del paziente con barella e tutto ciò che è legato all’operatività dell’elicottero. Si tratta di addestramenti e controlli periodici, effettuati in modo continuato con cadenza semestrale. |
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Una volta visitata la base e aver preso visione degli elicotteri con tutte le varie dotazioni di bordo, ho dapprima assistito, e poi preso parte all’addestramento con il verricello degli elisoccorritori SAF. La prima parte si è svolta a lato del piazzale antistante il grande hangar, dove il Dauphin ha imbarcato e sbarcato con il verricello prima uno e poi tutti e due assieme i soccorritori, procedure ripetuta più volte. E’ stata poi la volta dell’imbarco/sbarco in hovering e dopo un breve passaggio sul sedime aeroportuale, il velivolo è atterrato nella propria piazzola di parcheggio, pronto per essere rifornito in caso di chiamate d’emergenza. Con gli stessi uomini mi sono quindi imbarcato sul grande e moderno AW 139, per effettuare lo stesso tipo di addestramento sulle montagne della Paganella, che svettano sopra Trento. Per lo sbarco è stata utilizzata una piccola piazzola erbosa a mezza costa della montagna, che vista dall’alto non avrei creduto che potesse ospitare un velivolo come il nostro, ma l’esperienza dei piloti in questo genere di atterraggio, non ha creato nessun problema. Sbarcato assieme agli uomini del SAF, l’elicottero si è allontanato per poi tornare ed imbarcare e successivamente di nuovo verricellare a terra prima uno e poi entrambe gli elisoccorritori. Ovviamente da terra quest’ultimi si prodigavano, visto l’esiguo spazio a disposizione, ad indicare ai piloti come procedere per l’avvicinamento al punto d’incontro. Dopo circa un’ora di volo, compresi gli sbarchi, ritorniamo velocemente verso la nostra base, perché essendo una bella giornata di sole e per giunta sabato, il trentino è già affollato di turisti e c’è il forte rischio che arrivi la chiamata per qualche emergenza. Attendiamo che la torre di controllo ci dia l’ok all’atterraggio, perché anche l’attività di volo dell’adiacente aeroporto civile oggi è molto intensa, e una volta avuto l’assenso atterriamo sulla piazzola assegnata. Ad elicottero fermo scendo e scambio alcune impressioni di volo con i piloti e gli altri membri dell’equipaggio, ma passati solo alcuni minuti mentre stavano rientrando in hangar soddisfatti del volo e della buona riuscita dell’esercitazione, ecco che bilip…bilip…bilip…”Avanti per 511”, è la chiamata selettiva in codice della Centrale operativa di Trentino Emergenza 112 che chiama il nostro equipaggio (mentre “512” è il secondo equipaggio d’allerta). Tutti i componenti di volo si precipitano all’AW 139 e in meno di due minuti sono di nuovo in volo per carcare di salvare una vita, sì perché a volte anche i secondi possono fare la differenza sulla buona riuscita di un salvataggio. |
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Concludendo, una giornata intensa e proficua nonché anche emozionante, passata al Nucleo Elicotteri trentino che mi ha permesso di vedere e toccare con mano come siano importanti i lavori di squadra soprattutto nell’elisoccorso e dove l’organizzazione e la prontezza di questo Reparto ha permesso sin ora di salvare migliaia di vite umane solo negli ultimi anni. Del resto solo nel primo turno della giornata passata da loro, sono stati richiesti ben 12 interventi con l’elicottero! Per chiudere degnamente il report analizziamo i dati relativi alle attività di volo del 2018, 2019 e 2020. Nel 2018 sono state svolte 3.667 missioni per 1.909 ore di volo totali, di cui 1.922 soccorsi primari (866 ore di volo), 675 soccorsi secondari (284 ore di volo), di cui 397 in ambiente notturno (171 ore di volo), inoltre sono stati svolte 1.070 missioni a carattere generale per 759 ore di volo. Nel 2019 sono state svolte 3.427 missioni per 1.808 ore di volo totali, di cui 1.858 soccorsi primari (831 ore di volo), 631 soccorsi secondari (269 ore di volo), di cui 458 in ambiente notturno (186 ore di volo), inoltre sono stati svolte 938 missioni a carattere generale per 708 ore di volo. Infine nel 2020, ultimo anno a disposizione, sono state svolte 3.053 missioni per 1.600 ore di volo totali, di cui 1.717 soccorsi primari (752 ore di volo), 446 soccorsi secondari (176 ore di volo), di cui 414 in ambiente notturno (176 ore di volo), inoltre sono stati svolte 890 missioni a carattere generale per 672 ore di volo. |
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L’autore desidera ringraziare il Capo-nucleo/Direttore operativo Piergiorgio Rosati, i piloti Alberto Dellai, Romen Hannes e Matteo Pirazzi, lo specialista Luca Brentari, e i SAF Francesco Lazzari e Moreno Togni per la cordiale accoglienza e la fattiva collaborazione ricevute durante la visita.
Testo e foto di Stefano Reduzzi
Giugno 2021
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English translation
work in progress
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